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Non solo Meloni: da Merkel a Johnson, gli scherzi telefonici ai premier

Politica

Renato Coen

Non solo la nostra premier è caduta nella trappola della coppia di comici russi. Nonostante la grande attenzione alle interferenze di Mosca, i due hanno colpito spessissimo

 

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I servizi segreti di ogni stato europeo sfornano continui report sulla cyber sicurezza e gli attacchi ibridi provenienti da Mosca, la Commissione europea si è data delle regole e degli obiettivi precisi per elevare al massimo livello possibile la protezione dagli attacchi cibernetici e dall’infiltrazione russa nei nostri sistemi di sicurezza, il Parlamento europeo ha commissioni ad hoc dedicate alla prevenzione delle infiltrazioni russe nei nostri processi democratici e nel dibattito politico europeo. Ma è chiaro che tanta attenzione e tanto sforzo tecnologico non riescono ad impedire che un comico raggiunga un capo di governo, si finga un alto funzionario, e diffonda in rete l’audio della telefonata riservata.

Meloni non è stata l’unica vittima del duo comico russo

Boris Johnson quando era ministro degli esteri britannico credette di parlare col premier Armeno; Angela Merkel ormai ritirata fu chiamata da un finto ex presidente ucraino Poroshenko; Pedro Sanchez primo ministro spagnolo si confessò al telefono a un non identificato leader africano. I due comici fecero parlare anche Elton Jhon con un finto Putin e fecero credere all’ambasciatrice Usa all’Onu Nikky Haley di parlare col premier Polacco Morawiecky, nella chiamata Halley disse di sapere perfettamente la situazione dello stato delle isole Binomo, mai esistito inventato dai comici.

 

Il timore dei servizi segreti russi

Insomma se la telefonata con Meloni ha svelato un’evidente falla nei sistemi di controllo di Palazzo Chigi, sembra evidente che senza arrivare a sofisticati software per la pirateria cibernetica in molti riescono a essere imbrogliati con sistemi molto più semplici e umani. Molti sospettano che dietro al duo comico agiscano i servizi russi, ma questo non farebbe che confermare ulteriormente la necessità di tenere alto il livello di sicurezza non solo con raffinate teconologie ma anche con altrettanto raffinate procedure e controlli umani.

Più efficace di un malaware informatico

I bot, la diffusione di fake news, l’invasione di deep fake sui social, i sabotaggi a sistemi informatici pubblici ed infrastrutture energetiche sono i principali mezzi di cui si avvale la Russia, secondo le intelligence europee. A volte però basta una telefonata, fatta convincendo un funzionario poco attento, a dannegiare un paese ed un governo con più efficacia di un malaware informatico.

 

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