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Extraprofitti, Tajani: “Giusto chiedere aiuto alle banche ma senza gravare sul sistema”

Politica

Il ministro degli Esteri ha manifestato l’intenzione di presentare emendamenti in Parlamento: “Credo che si possa trovare un'intesa, perché riteniamo che una norma scritta bene possa aiutare famiglie, imprese, consumatori e piccoli azionisti”. Il numero uno di Forza Italia sarà in Cina a settembre per sollecitare la pace in Ucraina

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Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto nel corso della Versiliana a Marina di Pietrasanta. Ha toccato molti temi: dagli extraprofitti al salario minimo, fino all’attuale situazione in Niger e alla guerra in Ucraina (LO SPECIALE).

Gli extraprofitti e le banche

"Noi riteniamo giusto chiedere alle banche un sostegno in vista anche del bilancio dello Stato però bisogna fare in modo che questo sostegno sia ben realizzato. Noi pensiamo che si debbano escludere dalla tassa sugli extraprofitti le banche di territorio, le banche più piccole, le banche di credito cooperativo, le banche popolari", ha detto il ministro a margine degli incontri al caffè dove è stato intervistato da Alessandro Sallusti. "Diciamo questo - ha spiegato - perché gravare di altre tasse questi istituti rischierebbe di mettere in difficoltà anche i consumatori, i clienti e i soci delle banche del territorio". Nello specifico, ha sottolineato anche altri due aspetti: “Fare in modo che la tassa sugli extraprofitti delle banche possa essere deducibile e confermare che è una tantum”. Quindi ha manifestato l’intenzione di presentare degli emendamenti in Parlamento. “Credo che si possa trovare un'intesa, perché riteniamo che una norma scritta bene possa aiutare famiglie, imprese, consumatori e piccoli azionisti e non mettere in difficoltà il sistema". In particolare, l'obiettivo è di "non mettere in difficoltà il sistema bancario, soprattutto quella parte che non è sottoposta al controllo delle Bce". Con la notizia della tassa sugli extraprofitti delle banche "abbiamo perso 10 miliardi di euro in Borsa" italiana, "forse se lo facevano a Borse chiuse il venerdì sera, sarebbe stato meglio", ha chiuso.

Il lavoro

Tajani si è espresso anche sul fronte del lavoro: "Dovremmo stabilizzare il taglio del 7% del cuneo fiscale e progressivamente detassare le tredicesime, gli straordinari, i premi di produzione, il lavoro festivo e domenicale”. E il salario minimo? “Penso sia un boomerang. Ritengo che, visto che in Italia i salari sono bassi, si debba avere un salario minimo fissato attraverso i contratti collettivi. Il contratto collettivo - ha osservato - non fissa soltanto il salario, ma fissa la retribuzione. Quindi si alza la retribuzione, diventano i salari più ricchi e i contratti pirata li si costringono ad adeguarsi al contratto collettivo nazionale".

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Femminicidi: "Presenteremo presto una proposta di legge"

"Basta con i femminicidi. Non sono sufficienti le norme in vigore. Forza Italia si è battuta per il reato di stalking, per avere il numero speciale per le donne che chiedono aiuto. Ora credo che sia necessario modificare il codice: per percosse e minacce aggravate deve esserci la possibilità di allontanare la persona che minaccia", ha detto Tajani sempre a Marina di Pietrasanta. "Per questo - ha promesso - presenteremo presto una proposta di legge che spero sia condivisa da tutte forze politiche di maggioranza e di opposizione e porrò questo tema anche sul tavolo del consiglio dei ministri. L'ultimo caso di Celine a Bolzano ci dimostra che anche le forze dell'ordine hanno le mani legate di fronte a certe denunce, perché il codice non prevede interventi adeguati".

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I nodi in Africa

Tajani ha affrontato anche le questioni estere, nello specifico quelle relative al continente afriano. "È stato un errore gravissimo lasciare ammazzare Gheddafi, non sarà stato il campione della democrazia, ma finito lui, in Libia e in Africa è arrivata l'instabilità politica dell'area. Sono in contatto con il governo libico”, ha aggiunto. “Ho parlato con il ministro degli Esteri. La situazione è migliorata. Vogliamo che si arrivi a elezioni che permettano di arrivare a un governo stabile, ovviamente senza la nostra interferenza. Importante è che non ci siano violenze, e oggi mi pare che la situazione è andata migliorando. Il ministro degli Esteri mi ha rassicurato sul clima che c'è in Libia, quindi credo che si possa essere abbastanza ottimisti. Per noi la soluzione è sempre il dialogo e il confronto - ha aggiunto - e fare in tutta l'Africa un lavoro serio e impegnativo da parte del nostro Paese. L'Italia può e vuole giocare un ruolo importante nel fronte sud del Mediterraneo, e lo faremo con impegno e determinazione". In merito al Niger: “Ci sono stati scontri al confine con il Burkina Faso, pare provocati da elementi jihadisti”. Nonostante le tensioni, anche in questo caso “deve prevalere la linea del dialogo e del confronto per impedire che ci sia una guerra nuova e aumenti l'instabilità nella regione dell'Africa sub sahariana. Perché da lì derivano tanti problemi compresi i flussi migratori".

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Tajani sull'Ucraina

Infine, la guerra in Ucraina: "Per noi il tema dell'Ucraina è fondamentale. Mi auguro che l'India possa far sì che il G20 abbia successo. Mi rendo conto che non sia sempre facile far sedere tutti attorno un tavolo, comprendo i problemi che ha la presidenza indiana, ma noi continueremo a insistere sulla necessità di trovare una soluzione per la pace in Ucraina, anche attraverso il dialogo tra tanti Paesi". E ha annunciato il viaggio in Cina: “Noi sosteniamo le iniziative per la pace della Turchia, quelle di Papa Francesco. E sollecitiamo la Cina: i primi di settembre sarò li, a spingere la Russia a lavorare per la pace e a ritirare le proprie truppe dall'Ucraina. Tutti dobbiamo lavorare per la pace". 

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