Secondo il governatore della Campania è "chiaro che si sapeva che c'era questa scadenza ma quando parliamo di famiglie, di persone, non possiamo usare l'algoritmo o l'sms, bisogna fare un lavoro di preparazione"
"Inviare un sms per informare decine di migliaia di persone che da inizio agosto non avranno un aiuto è un trauma sociale che avremmo dovuto fare di tutto per evitare. Credo che sia stato un intervento sbagliato da parte del governo". Lo ha detto Vincenzo De Luca, governatore della Campania, riferendosi al messaggio inviato alle famiglie per avvisarle della sospensione del Reddito di Cittadinanza.
"Non possiamo trattare le famiglie come oggetti"
Secondo De Luca è "chiaro che si sapeva che c'era questa scadenza ma quando parliamo di famiglie, di persone, non possiamo usare l'algoritmo o l'sms, bisogna fare un lavoro di preparazione". Inoltre, secondo il presidente, dato che l'intervento del governo "esclude dal taglio le famiglie con minori a carico, con persone sopra i 65 anni e disabili, questa cosa andava preparata meglio, perché queste famiglie hanno avuto la sensazione di aver perduto tutto". Per De Luca si tratta di "una materia che va gestita con grande rigore ma con la sensibilità necessaria, non possiamo avere rapporti con le famiglie come se fossero oggetti". Quindi bisogna mantenersi "tranquilli", evitando "esasperazioni" e cercando di aprire "un dialogo con i Comuni, con le persone. Affrontiamo questo tema con la sensibilità, la delicatezza necessaria. Non sono in contraddizione le esigenze di solidarietà con le esigenze anche di soluzione di criticità e di anomalie che si sono registrate".
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Il ruolo dei Comuni
Il governatore ha affermato che "il governo dice 'interrompiamo il reddito di cittadinanza e chi viene escluso si deve rivolgere ai servizi sociali dei Comuni'. Questo teoricamente è corretto, ma abbiamo una condizione dei Comuni che è da disperazione, a volte non c'è personale neanche per i servizi essenziali. Rischiamo quindi di orientare verso il nulla migliaia di persone». Secondo De Luca "è una materia che va gestita con grande rigore ma con la sensibilità necessaria. Oggi abbiamo la possibilità per via informatica di sapere, prima di mandare telegrammi in giro, quali sono le famiglie che possono continuare ad avere un aiuto almeno fino al 31 dicembre". Per il presidente bisogna utilizzare "i servizi sociali dei Comuni, i Piani sociali di zona che hanno gli elenchi delle famiglie che sono in condizione di difficoltà e l'Inps che è pienamente a conoscenza degli anziani che vivono da soli, di chi ha la pensione al minimo e dei disabili. Utilizziamo tutte le informazioni disponibili per avere un numero certo della povera gente vera".