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Berlusconi, il testamento è stato aperto: sarà reso pubblico per volere degli eredi

Politica
©Ansa

Il documento è stato aperto oggi e verrà reso pubblico prossimamente. Il testo rivelerà l'assetto del gruppo Fininvest e la messa patrimoniale, compresi i lasciti di liberalità a terzi. A Marta Fascina, per legge, sarebbe concessa solo la permanenza nella villa di Arcore per cinque anni

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Il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto nello studio del notaio Arrigo Roveda a Milano, davanti a due avvocati che hanno svolto la funzione di testimoni, Luca Fossati e Carlo Rimini. Il documento con le ultime volontà del fondatore di Mediaset e Forza Italia sarà letto ai figli e reso pubblico nei prossimi giorni. Ad annunciarlo sono stati gli stessi eredi che hanno deciso di mettere a disposizione dei media e gli operatori dell’informazione l’intero documento, che rivelerà quindi il nuovo assetto societario del gruppo Fininvest e i lasciti di liberalità a terzi. "Inutile stare qui, non posso dire niente, da me non saprete nulla né oggi né domani né mai", aveva dichiarato Roveda ai giornalisti davanti all'ingresso del proprio studio notarile a Milano. Precedentemente dal suo studio erano usciti alcuni legali, tra i quali Luca Fossati, i quali non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione. (PIER SILVIO BERLUSCONI: NON ENTRERÒ IN POLITICA PER ORA)

Il notaio di Berlusconi, Arrigo Roveda, davanti all'ingresso del proprio studio notarile - ©Ansa

Il testamento di Berlusconi

I due terzi della messa patrimoniale saranno divisi tra i cinque figli, Marina, Barbara, Pier Silvio, Eleonora e Luigi. Tale patrimonio comprende i beni esistenti mobiliari e immobiliari e le eventuali donazioni a uno o più figli fatte in vita. Appartengono all’eredità del Cavaliere anche i beni ottenuti da una precedente eredità, lasciata a Berlusconi dal pittore triestino Glauco Dimini: si tratta di un appartamento con garage e di un bilocale popolare a Trieste. 

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Cosa spetta a Marta Fascina

Sulla questione Marta Fascina, solo il testamento rivelerà e assicurerà alla compagna del Cavaliere un lascito. Questo perché, secondo la legge Cirinnà del 2016, non esiste una quota legittima per le convivenze eterosessuali: l’ex premier e la politica infatti non erano sposati e, per legge, la quota è concessa solo alle convivenze omosessuali. Legalmente, dunque, è riconosciuto a Fascina il diritto di abitare nella villa ad Arcore per cinque anni dalla morte di Berlusconi e, una volta trascorso il quinquennio, sarà costretta a lasciare l'abitazione e cedere il bene ai figli.

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