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Alluvione in Emilia Romanga, Pichetto Fratin a Sky TG24: "L'emergenza non è finita"

Politica
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"Sono stato in visita a Bologna, un viaggio che aveva il senso di portare la vicinanza del governo alle popolazioni, alle famiglie colpite dai lutti e agli amministratori locali che sono impegnati e preoccupati” nella gestione dell’emergenza, ha detto il ministro dell’Ambiente

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“Sono stato in visita a Bologna, che aveva il senso di portare la vicinanza del governo alle popolazioni, alle famiglie colpite dai lutti e agli amministratori locali che sono impegnati e preoccupati” nella gestione dell’emergenza che “non è finita, è in corso il defluvio”. A dirlo è il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, a Sky TG24. “Il Consiglio dei ministri è stato fissato per martedì prossimo, il governo ieri è intervenuto immediatamente ma prima bisogna delineare bene il contorno” di quanto necessario. “Il piano di adattamento climatico arriverà a fine giugno”, ha aggiunto il ministro dell’Ambiente.  (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LE PREVISIONI)

“Tragedia poteva avere dimensioni colossali”

L’Emilia-Romagna è “il territorio italiano a più altro rischio idrogeologico”, ha detto Pichetto Fratin. “Per fortuna c’era l’allerta rossa”, ha sottolineato il ministro, altrimenti “la tragedia poteva avere dimensioni colossali”. In questo caso “l’allerta ha avuto efficacia perché ha determinato, per esempio, la chiusura delle scuole”. “Dovremo comunque intensificare il sistema di allarme”, ha aggiunto il ministro.

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“A fine giugno il piano di adattamento climatico”

“In questo momento stiamo finendo il piano di adattamento climatico”, ha spiegato il ministro dell’Ambiente. “Un elemento importante, si è iniziato a novembre perché non era stato aggiornato. Anche solo per arrivare a tutta la parte di consultazioni, alle valutazioni delle commissioni speciali, finiremo a fine giugno”, ha aggiunto ancora Pichetto Fratin.

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“Pnrr non adatto per messa in sicurezza territorio”

Il Pnrr “non è lo strumento adatto, ha una scadenza e queste sono opere che non si possono chiudere in due anni o tre. Non è la soluzione di tutto questo”, ha detto ancora il ministro dell’Ambiente riguardo gli interventi necessari per il dissesto idrogeologico. “La tempistica di un progetto, per avere tutte le approvazioni, che riguarda il settore idrogeologico è di minimo un anno o un anno e mezzo. E noi il Pnrr lo chiudiamo a giugno 2026”.

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