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Pnrr, settimana decisiva per lo sblocco della terza tranche. Dl Lavoro in Cdm l’1 maggio

Politica
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Mercoledì alla Camera l'informativa del ministro Fitto sullo stato di avanzamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza: l'Italia è chiamata a raggiungere 27 obiettivi entro il 30 giugno, di cui di cui 20 milestone e 7 target. Il giorno della Festa dei lavoratori si riunisce il Consiglio dei ministri: sul tavolo - fra le varie cose - il taglio del cuneo fiscale e la riforma del Reddito di cittadinanza

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Settimana decisiva per il destino del Pnrr, mentre il governo si prepara al Consiglio dei ministri dell’1 maggio incentrato sul decreto Lavoro che, con ogni probabilità, irrobustirà le buste paga dei dipendenti a basso reddito con un nuovo taglio del cuneo fiscale.

Informativa alla Camera sul Pnrr

Per quanto riguarda il Pnrr, mercoledì alla Camera ci sarà l'informativa del ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, sullo stato di avanzamento del Piano, anche se il passaggio importante sarà soprattutto la relazione semestrale. Il governo farà un resoconto sugli obiettivi raggiunti e su quelli futuri. Saranno elencate le tappe attraverso un'operazione verità, come viene definita nell'esecutivo, legata anche alle precedenti gestioni del dossier. E ci sarà dunque un focus anche sulle criticità riguardo gli obiettivi di giugno, fra cui il piano sugli asili nido. Per questo motivo in settimana Fitto, oltre a incontrare il ministro dell'Interno Piantedosi sui piani integrati e il responsabile dei Trasporti e delle Infrastrutture Salvini sul tema delle concessioni portuali, ha visto anche il ministro Valditara. I primi due incontri sono serviti per sciogliere i nodi sul tavolo, quello con il responsabile dell'Istruzione per analizzare lo stato di avanzamento degli obiettivi in scadenza al 30 giugno che prevede appunto l'aggiudicazione di tutti gli appalti relativi al Piano asili nido. Entro il 30 aprile il governo invierà a Bruxelles il bando nuovo sul teleriscaldamento e il decreto per le concessioni portuali. Sarà necessario anche un nuovo decreto per cambiare l'assegnazione dei piani riguardanti gli stadi di Firenze e Venezia. A fine giugno dovrebbe essere completata poi la rimodulazione del piano.

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Le tappe del Pnrr

Venerdì Fitto ha visto il ministro dell'Economia Giorgetti per fare il punto, oltre che sugli adempimenti necessari ad assicurare la positiva valutazione da parte della Commissione degli obiettivi al 31 dicembre 2022, sui prossimi passi legati agli obiettivi in scadenza a giugno e avviare la fase di riprogrammazione del Pnrr contestuale all'inserimento del capitolo RePowerEu. Dopo l'invio a Bruxelles a fine aprile dei dossier aperti, al massimo entro una decina di giorni dovrebbe arrivare la terza rata. L'Italia è chiamata poi a raggiungere 27 obiettivi entro il 30 giugno, di cui di cui 20 milestone e 7 target. Il loro raggiungimento consentirà di poter richiedere alla Commissione europea il pagamento della quarta rata di 16 miliardi di euro.

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Le opposizioni all’attacco

Le istituzioni comunitarie hanno fatto sapere che il dialogo con Roma va avanti, ma sul Pnrr è sempre alta la tensione tra le forze politiche di maggioranza e opposizione. "È il banco di fallimento della destra”, attacca il Pd. “Il governo mina la credibilita' del Paese", l'affondo di +Europa. “La sinistra tifa contro l'Italia”, la risposta di FdI. Dell'alt di Bruxelles riguardo gli stadi di Venezia e Firenze si è lamentato il ministro dello Sport Abodi: “In Europa - ha osservato - c'è un problema: gli stadi non sono considerati infrastrutture sociali”. “Si troverà un altro modo. Andiamo avanti con il Pnrr in sintonia con il ministro Fitto, siamo tutti impegnati, dobbiamo fare in fretta”, ha sottolineato il ministro degli Esteri Tajani. “Noi - ha aggiunto - riteniamo che debba esserci una necessaria flessibilità”. “Stiamo recuperando i ritardi per le opere del Pnrr, il che vuol dire scuole, ospedali, ferrovie, ponti, dighe, acquedotti, porti e aeroporti”, ha detto il vicepremier Salvini.

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Il dl Lavoro in Cdm l’1 maggio

Il governo poi l’1 maggio porta in Consiglio dei ministri il “decretone” sul lavoro. Sul piatto ci sono poco meno di tre miliardi e mezzo, il “tesoretto” portato in dote dalle nuove stime di Pil e deficit contenute nel Def. Una volta autorizzato dal Parlamento - il voto delle risoluzioni a maggioranza assoluta è previsto il 27 aprile - il governo potrà procedere con il decreto legge che dovrebbe aggiungere un ulteriore punto di riduzione dei contributi. Per il cuneo l'idea è quella di intervenire sulla falsariga di quanto già fatto per il 2023 in Manovra, incidendo sulle buste paga probabilmente già a partire dal mese di maggio. Anche se non si esclude qualche aggiustamento del meccanismo che, “potrebbe anche essere di due punti” di taglio per qualcuno, come ha detto in audizione il ministro Giancarlo Giorgetti. Secondo i calcoli della Banca d'Italia potrebbe portare una sforbiciata di 200 euro all'anno. Ma la misura dovrebbe essere transitoria per gli 8 mesi che mancano di qui a fine 2023, poi con la Manovra si vedrà. Si arriverebbe intanto a un taglio di 4 punti per i redditi sotto i 25mila euro. Meno indolore sarà invece la riforma del Reddito di cittadinanza, su cui sono puntati anche gli occhi delle opposizioni. Secondo le ultime bozze circolate la misura di sostegno alle fasce più fragili si dividerà in tre: da un lato la Garanzia per l'inclusione (Gil) dall'altra due strumenti per le politiche attive del lavoro, la Prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal, transitoria fino a fine anno) e la Garanzia per l'attivazione lavorativa (Gal). Saranno rivisti, al ribasso, gli importi per i cosiddetti "occupabili" che avranno al massimo 350 euro al mese e dovranno accettare le proposte di lavoro di almeno un mese pena la decadenza dal beneficio. Col decreto si dovrebbe anche sanare il buco normativo creato con la Manovra, che aveva cancellato il reato per chi riceveva indebitamente l'assegno, con un inasprimento delle sanzioni per dichiarazioni false e truffe con pene fino a 6 anni di carcere. In via di valutazione anche una serie di altri interventi, dalla tutela dell'Inail agli studenti impegnati nel percorso scuola-lavoro, agli incentivi per le assunzioni dei neet under 30, fino al raddoppio della soglia delle deduzioni per i contributi di colf e badanti.

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