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Giustizia, Salvini: evitare scontro politica-magistrati. Nordio: mai pensato a dimettermi

Politica

Il vicepremier e titolare del dicastero su Infrastrutture e trasporti, a margine dell'incontro a Cremona con industriali e associazioni di categoria, ha lanciato l'invito ad abbassare i toni dopo le polemiche sulle intercettazioni. Il ministro della Giustizia: "Con la premier siamo in perfetta sintonia"

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"Così come al ministero sto lavorando per rasserenare, creare rapporti e risolvere problemi spero che sia finito il tempo del contrasto tra politica e magistratura. C’è bisogno di dialogo, serenità, e tranquillità. La politica deve evitare lo scontro con la magistratura e viceversa". Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini a margine dell'incontro a Cremona con industriali e associazioni di categoria.

"Individuare e sanzionare gli abusi"

"Il ministro Nordio - ha aggiunto - pone l'accento su alcuni abusi ma l'importante è che non ci siano polemiche con l'intera magistratura che ha a lavoro persone perbene che sono in tribunale non per fare politica o per intercettare a casaccio. Importante è individuare e sanzionare gli abusi senza nuovi scontri tra pezzi dello Stato. E' importante abbassare i toni".

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La Lega è intervenuta nel dibattito sulle intercettazioni dopo che negli ultimi giorni hanno fatto discutere le parole del Guardasigilli circa la volontà di circoscrivere l'uso di queste ultime ai reati di mafia e terrorismo. Una posizione, quella di Nordio, che non sarebbe del tutto in linea con quella del governo e di alcuni partiti di maggioranza, FdI innanzitutto con la premier Meloni, mentre FI è con il ministro Nordio su una linea più fortemente garantista. Le frizioni sono state tante che alcuni hanno parlato di possibili dimissioni del ministro. Smentite da lui stesso che spiega: "Non ho mai minimamente pensato a dimettermi. In primo luogo perché con la premier siamo in perfetta sintonia. Poi perché le critiche sono uno stimolo a proseguire. Infine perché la mia risoluzione sulla giustizia è passata con 100 voti contro 50 al Senato e con la stessa percentuale alla Camera".

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