"Non faccia Bruxelles quello che può fare meglio Roma, non agisca Roma lì dove, da soli, non si è competitivi" lo dice il presidente del Consiglio nell'ultimo libro di Bruno Vespa. Quanto alla politica estera europea, secondo il neo premier "non esiste"
Il presidente Giorgia Meloni sogna un'Europa confederale in cui vige il principio di
sussidiarietà e accusa l’attuale Ue di essere stata “invasiva nelle piccole cose e assente nelle grandi cose”. Poi continua: “Non faccia Bruxelles quello che può fare meglio Roma, non agisca Roma li' dove, da soli, non si è competitivi". Lo dichiara la neo premier italiana a Bruno Vespa nel libro “La grande tempesta. Mussolini, la guerra civile. Putin, il ricatto energetico. La Nazione di Giorgia Meloni” in uscita il 4 novembre.
Meloni: “Definirsi atlantisti ma non europeisti è una idiozia”
"Definirci atlantisti ma non europeisti mi pare francamente un'idiozia. Oggi tutto è estremamente ideologico” dichiara Giorgia Meloni nel libro di Bruno Vespa. “Passa la vulgata che sei europeista se sei federalista. Il federalismo europeo accentra, mentre il federalismo nazionale decentra. Che senso ha?” prosegue la presidente. “Vogliamo dire che il Superstato europeo non ha funzionato? In Europa, gran parte del potere decisionale è in mano alla Commissione, che viene indicata dai governi, ma nel nostro ordinamento la sovranità è del popolo che la esercita attraverso il Parlamento. C'è qualcosa che non funziona, soprattutto in una Repubblica parlamentare come la nostra".
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Meloni: “Non esiste una politica estera europea”
La presidente del Consiglio si dice delusa dagli squilibri della filosofia comunitaria. "Una politica estera europea non esiste: sulla Libia siamo andati in ordine sparso e la stessa cosa è accaduta sulla crisi ucraina. Poi, invece, vediamo che l'Europa deve occuparsi di gender..." Vespa chiede a Giorgia Meloni: in caso di contrasto, prevale il diritto nazionale o il diritto europeo? "La Corte costituzionale tedesca ha fatto prevalere nei casi più delicati l'interesse nazionale" risponde Giorgia Meloni "e quindi, a volte, il diritto interno. Il tema si pone a maggior ragione in Italia dove, al contrario di altri paesi in cui sono i governi a decidere, c'è una democrazia parlamentare".