Con 253 voti a favore, 117 contrari e un'astensione, l’Aula di Montecitorio ha dato il via libera al testo sulle "Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita". Sarà fondamentale la volontà della persona. La legge prevede inoltre l'esclusione della punibilità per il medico. Viene riconosciuto il diritto all’obiezione di coscienza
Non è il traguardo, ma il primo passo necessario per raggiungerlo. La Camera ha dato semaforo verde alla legge sul fine vita con 253 voti a favore, 117 contrari e un'astensione.
L’approvazione alla Camera del progetto di legge rappresenta il compromesso più avanzato trovato in parlamento su un tema delicato ed eticamente sensibile.
Il testo sulle "Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita" è il compendio di nove proposte di legge, 2 di iniziativa popolare, che riempie una lacuna normativa di grande portata etica e morale.
Il vuoto normativo
Un vuoto segnalato dall'ordinanza 207 del 2018, con la quale la Corte Costituzionale sollecitava il Parlamento a legiferare sulla materia del fine vita. Una sentenza quella arrivata sull'onda del caso di Fabiano Antoniani, Dj Fabo, e del procedimento penale a carico di Marco Cappato per aiuto al suicidio.
Un’azione parlamentare resa ancora più urgente dopo che la stessa corte aveva bocciato il referendum sull’eutanasia legale.
L'iter della legge, avviato il 13 dicembre 2021 dalla Camera, è stato difficoltoso e contrastato dall'opposizione del centrodestra, fino all'ultimo voto. Anche se 7 deputati di Forza Italia e 5 di Coraggio Italia hanno votato a favore della legge.
Le nuove norme
Il testo dispone le norme per la facoltà di richiedere assistenza medica, al fine di porre fine volontariamente e autonomamente alla propria vita. Ci dovrà dunque essere una scelta libera e consapevole da parte del malato.
Saranno necessari specifici presupposti e condizioni, punto su cui si è dibattuto molto in commissione. Chi può chiedere insomma di porre fine alla sua vita, quali tipologie di malati? La legge indica che dovranno essere individuati i requisiti e la forma della richiesta. A farlo saranno i comitati per la valutazione clinica presso le Asl. Saranno sempre loro ad indicare le modalità con le quali deve avvenire la morte volontaria medicalmente assistita.
Il testo prevede inoltre l'esclusione della punibilità per il medico, il personale sanitario e amministrativo nonché per chiunque abbia agevolato il malato nell'esecuzione della procedura di morte volontaria medicalmente assistita.
L’articolo 6 dall’altra parte riconosce il diritto all'obiezione di coscienza del personale sanitario e istituisce i Comitati per la valutazione clinica presso le Aziende Sanitarie territoriali.
Enrico Letta (PD): " Un fatto storico"
Soddisfatto il segretario del PD, Enrico Letta: “E’ un fatto storico, Devo dire che non ci avrei sperato - ammette il leader dem -, ma c'è stato un ottimo lavoro del Parlamento in queste settimane. Il testo è stato approvato tra l'altro con una maggioranza abbastanza importante, larga adesso andrà al Senato e mi auguro che il Senato faccia la sua parte il più rapidamente possibile.
Giuseppe Conte (M5s): "Passo fondamentale e deciso"
Orgoglioso della scelta parlamentare anche il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte: “Con il primo via libera della Camera alla legge sul suicidio assistito compiamo un fondamentale e deciso passo in avanti sul tema, complesso e delicato, del fine vita, nel perimetro".
"Un segnale positivo", così il voto viene salutato anche da Marco Cappato e Filomena Gallo dell’associazione Coscioni, che è stata tra le promotrici del referendum poi bocciato dall’Alta Corte.
Testo in Senato
Ora la battaglia politica si sposta al Senato, dove il testo dovrà essere calendarizzato per il passaggio decisivo e dove il centrodestra promette ancora battaglia. Il Senatore della Lega, Simone Pillon, è categorico: il testo sul fine vita "che esce dalla Camera è iniquo, inaccettabile, apre all'eliminazione dei più deboli, fragili e indifesi. Oggi ha vinto la morte”.