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Fondi Lega, spunta una fiduciaria panamense in Svizzera. Salvini: "Sono tranquillissimo"

Politica

La Procura e la Guardia di Finanza di Milano stanno indagando sul passaggio di parte degli 800mila euro, incassati dalla vendita gonfiata dell'immobile per la Lombardia Film Commission, dalla Italia alla Svizzera e, in particolare, su una fiduciaria panamense basata nel Paese elvetico. Il leader della Lega: "Sono anni che cercano i soldi in Russia e in Svizzera, in Lussemburgo, San Marino, Liechtenstein e non trovano niente"

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Parte degli 800mila euro della vendita gonfiata dell'immobile per la Lombardia Film Commission, sarebbero passati dall'Italia alla Svizzera e, in particolare, su una fiduciaria panamense basata nel Paese elvetico. Questo è uno dei punti che le indagini della Procura e della Guardia di Finanza di Milano, che due giorni fa hanno portato ai domiciliari tre commercialisti vicini alla Lega, vogliono chiarire in relazione alla "destinazione finale" di parte della provvista, che ammonterebbe a quasi 300mila euro, creata con la presunta operazione immobiliare illecita. Da giorni i magistrati hanno avviato una rogatoria in Svizzera per seguire i flussi del denaro.

Salvini: "Sono tranquillissimo"

"Sono tranquillissimo", ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini. "Sono anni che cercano i soldi in Russia e in Svizzera, in Lussemburgo, San Marino, Liechtenstein e non trovano niente. Perché gli unici soldi la Lega li chiede agli italiani attraverso i contributi volontari e con quello che versano tutti i mesi i suoi parlamentari. Altri soldi non ne chiediamo e non ne abbiamo bisogno", ha aggiunto.

Giorgetti: “Fiducia nei commercialisti”

È intervenuto anche il vice segretario della Lega, Giancarlo Giorgetti, che in merito all'inchiesta giudiziaria in cui sono coinvolti i commercialisti ha fatto sapere di aver “fiducia in loro e quindi ho fiducia nella giustizia”.

Smentita la notizia di una presunta cena di Salvini con Manzoni

In una nota, invece, il pm Francesco Greco ha smentito le notizie che erano state diffuse su alcuni media riguardo a una cena a cui avrebbero partecipato Matteo Salvini e Roberto Calderoli. “In relazione ad alcuni articoli apparsi sui quotidiani odierni - si legge - riguardanti un incontro cui avrebbero preso parte anche Parlamentari, la Procura della Repubblica di Milano precisa che, nel corso di quell'incontro, non era attivo alcun captatore informatico”. Alcuni quotidiani hanno parlato di una cena a fine maggio a Roma tra Matteo Salvini, il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, il senatore Stefano Borghesi e Andrea Manzoni, revisore contabile alla Camera per la Lega e arrestato due giorni fa nell'inchiesta milanese sul caso Lombardia Film Commission.

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Calderoli: “Non ero presente alla cena”

A smentire sulla sua presunta presenza all’incontro è anche lo stesso Calderoli che all’Ansa ha detto “per quel che mi riguarda quella cena non c'è mai stata”. Alla domanda se potrebbe esserci stata una cena con altri parlamentari della Lega, il vicepresidente del Senato ha risposto di non poter sapere cosa facciano gli altri.  "Per parte mia - è la replica - non ho mai partecipato a una cena come mi viene attribuito”.

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