Il timore era che si creasse caos normativo e che il provvedimento depotenziasse le linee guida regionali. L’intesa in un vertice notturno. Bonaccini: “Governo si è impegnato a richiamare nel testo le linee guida elaborate e proposte dalla Conferenza delle Regioni”. Boccia: “Soluzione nell’interesse del Paese”
Nella notte tra sabato e domenica, dopo un braccio di ferro che rischiava di mettere in crisi l’intesa raggiunta venerdì, è arrivato l’accordo tra Regioni e governo sul decreto che da domani, lunedì 18 maggio, riaprirà l’Italia facendola entrare nel pieno della Fase 2 dell’emergenza coronavirus (AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE - I DATI DEL CONTAGIO). L’incontro notturno con l’esecutivo, a cui hanno partecipato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, ha chiuso una lunga giornata di confronto. “Alla fine il risultato è arrivato”, ha commentato Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
L’accordo tra Regioni e governo nella notte
La frenata dei governatori sul Dpcm per le nuove riaperture, presentato dal premier in conferenza stampa, era arrivata per il timore che il provvedimento, di fatto, depotenziasse le linee guida unitarie delle Regioni e creasse, inoltre, un caos normativo. All’una di notte il via alla riunione per cercare una soluzione. La svolta è arrivata quando il governo ha deciso di allegare al suo testo le linee guida delle Regioni: verso le 3.30, così, l'accordo è stato raggiunto. “Nel corso della riunione di questa notte abbiamo svolto un lavoro intenso e molto utile per far ripartire il Paese in sicurezza. L'accordo, che riprende le linee guida delle Regioni per le ordinanze, sancisce ancora una volta la leale collaborazione tra Regioni e governo. Ringrazio i presidenti per aver sempre ricercato una soluzione nell'interesse del Paese. Ci stiamo muovendo su un terreno nuovo e, spesso, serve da parte di tutti un'assunzione ulteriore di responsabilità”, ha commentato il ministro Boccia.
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Bonaccini: “Omogeneità delle norme in tutto il Paese”
Soddisfatto dell’intesa anche Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna. “In un'ottica di collaborazione istituzionale – ha detto – si è ricercata e si è trovata una soluzione con l'accordo raggiunto venerdì tra Regioni e governo. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di dare regole certe alle attività che da lunedì potranno riaprire e sicurezza a lavoratori e cittadini. Il governo si è impegnato a richiamare nel testo le linee guida elaborate e proposte dalla Conferenza delle Regioni quale riferimento certo e principale dai cui far discendere i protocolli regionali. Ciò assicurerà, peraltro, omogeneità e certezza delle norme in tutto il Paese".
Toti: “Al Paese serve semplicità e chiarezza”
Il raggiungimento dell’accordo è stato commentato anche da Giovanni Toti. "Ore 3 e 20 del mattino. Finito ora il confronto tra Regioni e governo sul Decreto che dovrà riaprire l'Italia a partire da lunedì. Nell'accordo le linee guida delle Regioni saranno recepite nel Decreto, in modo da dare sicurezza a tutti gli operatori economici con regole certe e applicabili. Al Paese serve semplicità e chiarezza. Domani (oggi, 17 maggio, ndr) vedremo la stesura finale del Decreto. Buonanotte amici", ha scritto il governatore della Liguria sulla sua pagina Facebook.