Ospite a Che tempo che fa, l'ex premier spiega: "Dobbiamo pensare a come ricostruiamo l’Italia quando saremo fuori da questo dramma". Mentre sui veti che stanno bloccando le decisioni dell'Ue, chiede: "Gli olandesi, se c'è la grande crisi, a chi venderanno i tulipani?"
"Dobbiamo pensare a come ricostruiamo l’Italia quando saremo fuori da questo dramma". A dirlo è Romano Prodi che, intervistato a Che tempo che fa, commentando l'emergenza coronavirus, incalza: "Dobbiamo farlo con urgenza. Una grandissima parte della società ha reddito zero" (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - L'EMERGENZA IN LOMBARDIA - GRAFICI E MAPPE) .
Le sfide da affrontare dopo la pandemia
L’ex premier, pensando alle sfide da affrontare dopo la pandemia, ha poi spiegato che "la globalizzazione non scompare, perché ha avuto dei difetti ma ha dato da mangiare a due miliardi e mezzo di persone. Ma cambierà: le grandi regioni economiche, Cina Europa e Usa, si faranno più concorrenza tra loro". Poi ha aggiunto: "Arriveremo a una semi-autosufficienza delle grandi regioni". Gli Usa "si sono già preparati a questo. Trump dopo quell'incredibile errore di superbia personale ha messo sul tavolo miliardi di dollari. Voglio vedere se l'Europa ci ha pensato e se l'Italia ha pensato a quale sarà il suo ruolo in Europa", ha precisato.
"Gli olandesi, se c'è la grande crisi, a chi venderanno i tulipani?"
E a proposito dei veti che stanno bloccando le decisioni dell'Unione europea, Prodi ha osservato: "Ma gli olandesi, se succede la grande crisi, a chi venderanno i tulipani?". "È come la guerra, il paragone di Draghi è scientificamente giusto, ha poi aggiunto, "non è la crisi del 2008 che parte dalla finanza e poi prende il resto dell'economia, prende tutti: i ristoratori e quelli che devono andare a mangiare".