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M5S, espulsi 6 parlamentari. Flora Frate: “Si preferisce un esercito di silenti esecutori”

Politica

L'annuncio dopo l'istruttoria dei probiviri sui ritardi nei rimborsi: "Chi non rispetta regole va allontanato". Oltre a Frate, via deputati Nadia Aprile, Michele Nitti, Massimiliano De Roma, Santi Cappellani (che avevano già detto addio) e senatore Alfonso Ciampolillo

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Sei parlamentari sono stati espulsi dal M5S a causa dei ritardi nei rimborsi di una parte delle indennità percepite, come prevede il regolamento interno. L'annuncio è stato dato sul blog del Movimento. I sei parlamentari espulsi sono i deputati Nadia Aprile, Michele Nitti, Flora Frate, Massimiliano De Roma, Santi Cappellani e il senatore Alfonso Ciampolillo. In realtà, quattro dei deputati espulsi avevano già detto addio - non senza polemiche - al M5S. L'unica vera espulsa alla Camera, quindi, è Flora Frate. Per quanto riguarda Palazzo Madama, l'espulsione di Ciampolillo era nell'aria e nei giorni scorsi il senatore aveva attaccato il programma di governo sulla Puglia (la sua regione) motivando così le mancate restituzioni. A decidere le espulsioni è stato il collegio dei probiviri, il comitato disciplinare interno del M5S, dopo l'istruttoria sui ritardi sulle rendicontazioni.

Il post su Facebook di Flora Frate

La deputata Flora Frate ha anticipato la notizia dell'espulsione con un post su Facebook. Eletta alla Camera nel 2018, la 36enne era tra i parlamentari del Movimento sotto osservazione per le mancate rendicontazioni: da quanto risulta, nel 2019 non aveva versato nulla sul conto che raccoglie le "restituzioni" di una parte delle indennità percepite. Nel post, Frate ha scritto: “Da poco mi è stata comunicata l'espulsione dal Movimento 5 Stelle. Proprio oggi. Ne prendo atto e mi spiace. Per loro, si intende. Devo al M5S un atto di fiducia nei miei confronti, che io ho provato a ricambiare portando nel Movimento proposte, contributi, argomenti, sensibilità. Ma questo, mi pare palese, non è servito a essere considerata una risorsa; si preferisce, credo, un esercito di silenti esecutori". Frate ha poi aggiunto: “Trovo disgustoso che, tra le motivazioni a sostegno del provvedimento di espulsione, si annoverino mie presunte assenze. E non solo per una specifica condizione di diritto che mi consente di fruirne, ma, ancor di più, per la totale mancanza di rispetto del nostro lavoro. Un parlamentare non è un dipendente del partito, ma rappresenta la Nazione intera. Il nostro dovere è quello di non perdere il contatto coi territori, non abbandonare la gente, irrobustire il confronto e sperimentare ostinatamente la ricerca della sintesi. Qualcuno, invece, ritiene che si debba starsene rintanati negli uffici romani. E gli effetti si vedono”.

L’attacco al M5S

Frate non ha risparmiato attacchi al M5S. “Da circa due anni il M5S perde sistematicamente voti, in modo irreparabile. Forse non bastano quei tanto sbandierati 40 provvedimenti se poi, come sulla scuola, si lancia una crociata ideologica contro i precari, additando i sindacati di colpe e responsabilità inesistenti. Avessimo ascoltato di più i cittadini, rinunciando a tanta spocchia salottiera, proponendoci di risolverli i problemi piuttosto che imporre la nostra visione, si sarebbe potuta arrestare questa inesorabile china”. Infine, la deputata ha concluso: “C'ho provato a fare la differenza, ce l'ho messa davvero tutta, anche sopportando pesanti aggressioni verbali. Solo pochi giorni fa ho espresso le mie idee in vista degli Stati Generali, auspicando un confronto autentico e inclusivo. Mi sono sbagliata. Evidentemente, alcune decisioni sono già prese e non si vuole ascoltare chi ha una posizione alternativa”.

Il comunicato del M5S

Le espulsioni sono state rese note attraverso un post sul blog del Movimento, dal titolo: "Chi non rispetta le regole va allontanato". "Rendicontare le spese e restituire le eccedenze dei nostri stipendi è per noi un onere e un onore. Un chiaro impegno preso coi cittadini fin dalla nascita" del M5S, si legge, "pertanto saranno allontanati dal gruppo parlamentare alcuni eletti, per il venire meno degli impegni presi". Al di là dei 6 espulsi, la nota spiega come "sul totale di 30 casi aperti, alcuni portavoce hanno controdedotto in merito ai rilievi posti loro dal Collegio dei Probiviri, il quale, riscontrata la buonafede e la volontà di adempimento, ha intrapreso un dialogo per risolvere positivamente i casi".