Via libera alla risoluzione della maggioranza di governo sul fondo Salva Stati. Voto contrario di quattro esponenti del M5s: Gianluigi Paragone, Stefano Lucidi, Ugo Grassi e Francesco Urraro
Ok della Camera, 291 sì
La Camera si è espressa: la risoluzione di maggioranza sul Mes passa con 291 voti favorevoli e 222 voti contrari. L'Assemblea di Montecitorio ha successivamente bocciato la risoluzione del centrodestra e quella di +Europa, su cui il governo aveva espresso parere contrario. Su quest'ultimo documento i deputati di Fi si sono astenuti.
Meloni dice stop al Mes
Mes, Michel: teniamo conto dibattito interno Italia
"In linea generale penso che si debba considerare la situazione interna, perché so bene che quanto accade nei parlamenti nazionali ha un impatto sulle posizioni europee. Sull'Unione economica e monetaria spero" che all'Eurosummit "ci sarà un dibattito strategico per quanto faremo nei prossimi mesi potremo progredire in modo realistico. Sono al corrente del dibattito in Italia, prendo in considerazione la natura del dibattito in Italia". Così il presidente del Consiglio europeo Charles Michel sul Mes.
Forza Italia: noi europeisti, ma ci sono criticità
Meloni a M5s: noi siamo quello che sognavate di essere
"Spero che qualcuno in M5s alzi la testa. Noi siamo quello che voi sognavate di essere e non siete stati in grado di essere, ecco il perché di tanta cattiveria e invidia contro di noi". Lo ha detto la leader di FdI Giorgia Meloni intervenendo in aula nel dibattito seguito alle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul Consiglio Ue del 12 e 13 dicembre.
Meloni a Conte: trattare su pacchetto roba da Tafazzi
"Se serve un fondo Salva-stati è perché la Bce non fa il suo lavoro e questo è colpa dei tedeschi, non dei sovranisti". Lo afferma la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, parlando nell'Aula di Montecitorio, durante il dibattito sul Mes. "Non ha senso spendere i soldi degli italiani per salvare le banche tedesche. Mi rispondete perché farlo? Trattare in termini di pacchetto, Presidente Conte, chi glielo ha consigliato? Tafazzi? Prima dovevate portare a casa riforma dell'Evis, non solo semplici assicurazioni. Qui non siamo cretini".
Meloni: l'intervento in Aula
"Sono stanca di questo presssapochismo e di non avere mai risposte nel merito. Nessuno ci risponde nel merito. Ricordo che se serve un fondo Salva-stati è perché abbiamo una Banca centrale europea che non fa la banca centrale. E' vero o no che questo fondo diventa sempre più un fondo salva-banche. Perché dobbiamo usare i soldi italiani per salvare le banche francesi? Chi mi risponde. Questo meccanismo espone i nostri titoli di Stato", chiede Giorgia Meloni in Aula alla Camera.
+Europa vota sì a risoluzione maggioranza
"Dopo una discussione surreale, che ha minato la credibilità dell'Italia, con Di Maio ad inseguire l'antieuropeismo di Salvini, oggi finalmente il governo dice sì al Mes. Il fondo Salva Stati e' nell'interesse dell'Italia, ed è per questa ragione che Più Europa voterà a favore della risoluzione governo". Lo afferma Benedetto Della Vedova, segretario di Più Europa.
Camera, finito dibattito su comunicazioni Conte
Si è concluso nell'Aula della Camera il dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del prossimo Consiglio Ue. Il governo ha reso parere favorevole alla risoluzione di maggioranza e contrario quelle delle opposizioni di centrodestra e di +Europa. Sono ora in corso le dichiarazioni di voto sulle risoluzioni.
Mes, Gelmini, non sottoscrivere: occorre riaprire negoziato
"Forza Italia chiede al presidente del Consiglio di non sottoscrivere nessuna riforma del Mes fino a quando non saranno risolte tutte le criticità presenti in questo trattato. Occorre riaprire il negoziato sul Mes, senza una volontà di conflitto con l'Europa, senza nessuna volontà di uscire dall'Europa, ma con l'idea, essendo noi un Paese fondatore, di voler contribuire in maniera saggia e lungimirante al perfezionamento dell'Unione europea". Lo ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenendo in Aula a Montecitorio.
Aula Camera affollata per comunicazioni Conte. Assente Di Maio
Aula affollata oggi a Montecitorio per le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in vista del Consiglio Ue del 12 e 13 dicembre. Un deputato leghista ha pubblicato, a inizio seduta, una foto dell'emiciclo semivuoto sui social, commentando "parla il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Non lo ascolta neanche la sua maggioranza", ma i deputati, in realtà, hanno rapidamente riempito l'emiciclo dopo l'avvio delle comunicazioni del premier e, come spesso avviene, quando è iniziato il dibattito e' iniziato il consueto andirivieni. Assente per il momento il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Fondo Salva-stati, Borghi: senza condizioni chiare no firma
Bagarre in Aula
Borghi: "Su sito web smentite le bugie di Gualtieri"
"Il nostro ministro dell'Economia Gultieri si è vantato di avere ottenuto la possibilità di aggregare i titoli attraverso una rimodulazione delle clausole di azione collettiva (Cacs), ovvero di inserire nel nuovo regime di 'single limbs' dei sotto-insiemi per tutelare ogni tipo di detentore di titoli di Stato in caso di voto per decidere un'eventuale ristrutturazione del debito. Ma tutto questo c'è già scritto nel sito del Mes in una specifica Faq, insomma Gualtieri non ha ottenuto nulla rispetto a quello che già era previsto". E' quanto afferma a FinanciaLounge.com, sito di informazione finanziaria, Claudio Borghi, presidente della Commissione Bilancio della Camera secondo il quale il sito del Mes "prima toglie la pagina dove dice che le Cacs servono per la ristrutturazione del debito, poi la rimette per smentire le balle di Gualtieri che faceva passare la possibilità di subaggregazione come una sua grande conquista".
"Di fatto - spiega Borghi - non cambia nulla. La cosa incredibile è che il M5s ci stava cascando, stavano scrivendo la risoluzione facendo passare la cosa come un grande risultato di Gualtieri e ci è cascata pure tutta la nostra brillante stampa".
"Sono convinto che se nel 2012 - prosegue Borghi - qualcuno avesse chiesto: siete d'accordo a prestare 60 miliardi di euro, senza un preciso limite di restituzione, per salvare la Grecia, la Spagna e il Portogallo, il Mes non sarebbe mai passato. E anche questa volta, checché ne dica il signor Conte si è avuta prontezza di come stesse cambiando il Mes solo il 12 giugno perché il Parlamento è stato considerato fino ad ora come un fastidioso orpello, insomma siamo chiamati solo a ratificare o meno un sistema già confezionato e, tutto questo, mi sembra poco democratico. E oggi mi chiedo e chiedo - conclude il deputato della Lega - quale è il motivo, la nuova necessità che spinge a ricambiare il Mes. Nessuno ce lo sa spiegare".