Il capogruppo del Pd alla Camera: "Ricattare alleati non può essere metodo". Il leader di Italia Viva sull'esecutivo giallo-rosso: "Chi vuole rompere deve solo dirlo"
"Basta ricatti 5S, avanti con il programma oppure si va al voto". Così Graziano Delrio, in un'intervista a Repubblica, ha espresso la propria opinione riguardo alla situazione di tensione all'interno della maggioranza di Governo, che ha avuto il suo culmine durante la discussione sul Mes, il fondo salva-Stati. Oltre al capogruppo Pd alla Camera, anche Matteo Renzi su Il Messaggero, ha parlato di "situazione molto seria", aggiungendo che "chi vuole rompere deve solo dirlo" e che le elezioni sono una "folle speranza dei dem".
Delrio: "Ricattare gli alleati non può essere un metodo"
Delrio ha ribadito che il Pd non ha paura di andare alle urne che la scorsa estate sono state evitate perché "abbiamo scelto il Paese e le famiglie italiane che altrimenti avrebbero pagato i 23 miliardi della tassa Salvini sull'Iva". Ma con le continue minacce di una parte dell'esecutivo giallo-rosso non si può andare avanti. "Dobbiamo rispettare tutte le sollecitazioni che vengono dalle forze di maggioranza - ha detto Delrio - a maggior ragione quando arrivano dal partito più forte in Parlamento: il Movimento 5 stelle. Ma l'approccio di Di Maio non mi piace. Ricattare gli alleati non può essere un metodo".
Renzi: "Elezioni folle speranza dei dem"
Per il leader di Italia Viva il ritorno alle urne non sarebbe la scelta più valida, aggiungendo però che "stare insieme non è un obbligo". Secondo l'ex presidente del Consiglio ci sarebbe una parte del Pd che "sogna le urne, invocandole con lo stesso giubilo con cui hanno anticipato le elezioni in Umbria, condannandosi a una clamorosa sconfitta". "Fosse per me si voterebbe nel 2023 - ha aggiunto - ma non l'ha ordinato il dottore di stare tutti insieme. Chi vuole rompere deve solo dirlo. Noi nel frattempo lavoriamo alla proposta 'Italia Shock' per sbloccare 120 miliardi di euro di cantieri".