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Vertice Nato, Conte a Trump: "Su 5G la sicurezza dell'Italia è garantita"

Politica

Il premier, a margine del vertice di Watford, smentisce dichiarazioni del presidente Usa che ha parlato di rinuncia dell'Italia al 5G cinese. "Applicheremo nostra legislazione". Poi ha aggiunto: "Non ci aspettiamo dazi americani che danneggino le nostre imprese"

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"Non ci aspettiamo dazi americani che danneggino le nostre imprese”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a margine del vertice Nato di Watford, nel nord di Londra, affermando che sull'argomento si confronterà con il presidente Usa Donald Trump nel corso di un bilaterale, all'indomani della minaccia del tycoon di imporre nuovi dazi contro la digital tax. "La Nato è e rimane un punto di riferimento sia per la dimensione militare che per quella politica”, ha aggiunto il premier, per poi ribadire: "Certo che ha un futuro”. Nel corso del vertice è stata firmata una dichiarazione finale che prevede un incremento di risorse.

Il nodo del 5G

"Ho chiarito a Trump che applicheremo la nostra legislazione, che è tra le più avanzate" e questo "garantirà la protezione" da qualunque rischio. Così il premier Conte ha spiegato i contenuti dell'incontro bilaterale con Donald Trump in cui si è parlato anche dei possibili rischi legati al 5G cinese. "La nostra legislazione è tra le più avanzate d'Europa e sarà un modello per gli altri. Applicheremo quella normativa e quei controlli e questo ci garantirà per quanto riguarda la protezione di tutti gli asset strategici e da qualsiasi pericolo sul piano della cybersecurity". In precedenz, Conte, in conferenza stampa, ha risposto a una domanda sulle dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump secondo il quale l'Italia avrebbe rinunciato al 5G cinese. "Sul 5G l'Italia si è dotata di struttura normativa particolarmente avanzata" con il golden power, unica in Europa, "ed è quella che governa le nostre azioni", ha affermato. Nel colloquio con Donald Trump di ieri c'è stato, secondo Conte, "un clima rilassato e cordiale. Abbiamo parlato di varie questioni, di campagna elettorale americana, mi ha chiesto come stavano andando le cose in Italia. E se posso dirlo Trump si esprime sempre molto positivamente sull'azione del governo" italiano.

"Sulla prescrizione maggioranza troverà soluzione"

Sulla prescrizione e la polemica in seno al governo tra M5S, Pd e Italia Viva, il premier ha spiegato che c’è "un tavolo tecnico dove stiamo trovando una soluzione" per elaborare "un sistema di garanzie che assicurino la durata ragionevole del processo". Rispondendo invece a chi gli chiedeva se vedeva il rischio di dover mettere un veto in Ue o rischiare una spaccatura nella maggioranza sul Mes, ha replicato: ”Non vedo né il primo né il secondo rischio. Quando il Mes sarà firmato decideranno i responsabili politici dei singoli Paesi, ci sono tempi e modi che decideremo in seguito”.

La dichiarazione finale del vertice

Al termine del vertice di Watford, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha annunciato la firma della dichiarazione finale, sottolineando l'impegno "senza precedenti" per l'incremento di risorse, sulla sfida delle nuove tecnologie, per un atteggiamento di forte "deterrenza", ma anche per il dialogo con la Russia, indicando "per la prima volta la Cina" come oggetto di attenzione. Nella dichiarazione finale approvata dai leader si fa riferimento per la prima volta anche alla cooperazione militare nello spazio tra i Paesi Nato, alla lotta alle cyber minacce e al terrorismo fra i fronti emergenti del futuro. "La Nato è l'alleanza di maggior successo nella storia perché cambia in quanto il mondo è cambiato", ha detto Stoltenberg. Il segretario generale ha poi rivendicato i 130 miliardi di dollari in più stanziati dai Paesi membri dal 2016 a oggi per la difesa e l'impegno ad arrivare a 400 miliardi nel 2024. Ha inoltre evidenziato come i leader abbiano trovato un accordo su una serie di ulteriori impegni, inclusa "la deterrenza", ma anche "un significativo dialogo" verso la Russia, la sollecitazione alla Cina a impegnarsi nei negoziati per "il controllo degli armamenti" e il rafforzamento dei piani di difesa comune dei confini dei Paesi baltici in Europa dell'est.