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Manovra, Gualtieri: “Sarà da 30 miliardi, nessun taglio a scuola e sanità”

Politica

Il ministro dell’Economia assicura che la Legge di bilancio non sarà “restrittiva” ma “faremo una piccola espansione” con l'obiettivo di "ridurre il debito pubblico". Sul deficit: “Meglio una saggia via di mezzo”. Restano Quota 100 e mini flat tax per le partite Iva

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Mettere a punto la prossima manovra è "un compito impegnativo: per trovare la quadra bisogna utilizzare al massimo gli spazi di flessibilità che esistono" nel Patto di stabilità e crescita. A dirlo è il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che aggiunge che la Legge di bilancio non sarà “restrittiva” e ammonterà a circa 30 miliardi: “È una cifra ben definita: se si sommano i 23 miliardi" di aumenti Iva "che vogliamo disinnescare a delle politiche che vogliamo mettere in campo si arriva a una cifra" simile. E sull’Iva ribadisce: "Il governo precedente aveva previsto un aumento dell'Iva di 23 miliardi: sarebbe negativo per l'economia e per i consumi e dobbiamo intervenire per evitarlo". Domani, lunedì 30 settembre, il Consiglio dei ministri dovrà approvare la Nota di aggiornamento del Def.

“Non faremo una manovra restrittiva”

"Nonostante la richiesta iniziale dell'Europa, che diceva di ridurre dello 0,6% il deficit strutturale, faremo una piccola espansione", spiega Gualtieri, con l'obiettivo di "ridurre il debito pubblico" ma senza "una manovra restrittiva che avrebbe un effetto negativo sull'economia".

“Meglio non dichiarare il 2,4% di deficit e poi fare il 2,04%”

Poi, alla domanda se il deficit si collocherà tra il 2,1% e il 2,2% o si spingerà al 2,4% come a settembre dello scorso anno, il titolare del Mef dice: "Forse è meglio non dichiarare il 2,4% e poi fare il 2,04% e nel frattempo avere un'impennata dello spread. È preferibile collocarsi meglio dall'inizio per non avere turbative. È una saggia via di mezzo che noi percorreremo".

Rimangono Quota 100 e la mini flat tax per le partite Iva

Gualtieri rassicura poi su alcune norme già esistenti. L'anticipo della pensione con Quota 100 sarà "confermato, non è serio cambiare la situazione previdenziale costantemente. È una misura che va ad esaurimento, auspichiamo un livello di risparmi anche superiore" all'attuale "ma non la aboliremo". Così come la "mini flat tax" per le partite Iva, che è "una misura del precedente governo che ha varato per il prossimo anno l'innalzamento ulteriore della soglia a 100mila euro: non è un mistero che io non sia un fan di questa misura, la reputo non giusta. Ma poiché non è serio cambiare le carte in tavola da un anno all'altro in modo troppo radicale", la misura fino a 65mila euro viene confermata. “Anche se - conclude - io vorrei non far scattare la nuova ulteriore soglia".

"Non ci saranno tagli a scuola, sanità, università”

Nella manovra, dice il ministro, ci sarà un "impegno a un graduale superamento dei superticket" e, anche se "ci sarà una componente di revisione della spesa, non ci saranno tagli a scuola, sanità, università, non ce lo possiamo permettere, sarebbe controproducente". Poi annuncia di voler "lanciare nei prossimi mesi uno studio approfondito per individuare margini ulteriori" per rendere più efficiente la spesa.

“Affronteremo la sfida del mutamento climatico”

Gualtieri affronta poi il tema del cambiamento climatico, assicurando che “la componente Green new deal è un grande pilastro, molto profondo e molto radicale per questo governo": "Vogliamo essere molto ambiziosi e affrontare i grandi nodi strutturali e grandi sfide come quella del mutamento climatico - aggiunge - Se non riduciamo le emissioni e le portiamo a zero nel 2050 mettiamo a rischio la vita sulla Terra. Dobbiamo essere seri su questo, pensando alle prossime generazioni”.

Stop a rette per gli asili nido

Ma la sostenibilità aggiunge Gualtieri, “non riguarda solo l'aspetto ambientale ma anche la sostenibilità sociale: l'Europa ha un grande bisogno di infrastrutture sociali”. In questo, chiarisce, “rientra il piano sugli asili nido: non solo la riduzione o azzeramento delle rette per i redditi medio bassi ma anche la costruzione di nuovi asili nido. Queste sono infrastrutture sociali".

“Abbiamo il conto del Papeete che ci è stato lasciato da pagare”

Infine, Gualtieri assicura che il governo “si dà un orizzonte triennale perché non si fanno le manovre spot, singole, e poi si cambia costantemente rotta". Poi l’affondo a Matteo Salvini: "Abbiamo il conto del Papeete che ci è stato lasciato da pagare. Dobbiamo farlo in modo equilibrato, puntando alla crescita". "Non amo la parola sovranismo: lo definirei nazionalismo di destra - aggiunge il titolare del Mef - Ho la sensazione che il Paese abbia capito che era giusto evitare una deriva irresponsabile che avrebbe messo il Paese in pericolo. Sta a noi trasformare questo senso di scampato pericolo anche nella capacità di fare una serie di cose attese da tempo e che vanno fatte".