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Renzi: "Il Pd sopravvalutò la questione migranti". Polemiche nel partito e sui social

Politica
Foto LaPresse

L'ex premier critica l'operato del suo partito sull'immigrazione: "Il crollo nei sondaggi comincia quando si esaspera il tema arrivi dal Mediterraneo". E sullo Ius soli: si doveva "mettere la fiducia". Ma, sottolinea, "non mi vergogno di quanto fatto"

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Dieci spunti di riflessione per parlare di immigrazione e sottolineare gli errori del Pd. Sono quelli elencati da Matteo Renzi in una lettera pubblicata su Repubblica, in cui l'ex presidente del Consiglio ed ex segretario del Pd respinge le accuse al suo governo ma critica l’operato del suo partito sul tema migranti (LO SPECIALE). Renzi spiega che il Pd non ha sottovalutato la questione immigrazione, anzi: "L'abbiamo sopravvalutata quando nel funesto 2017 abbiamo considerato qualche decina di barche che arrivava in un Paese di 60 milioni di abitanti, 'una minaccia alla democrazia'", afferma facendo riferimento a una frase pronunciata dall'allora ministro dell' Interno Marco Minniti. Renzi addebita quindi il crollo nei sondaggi del Pd all’esasperazione del “tema arrivi dal Mediterraneo e allo stesso tempo si discute lo ius soli senza avere il coraggio di mettere la fiducia come avevamo fatto sulle unioni civili”. Dal Pd arrivano parole di consenso per la lettera, tra cui quelle della deputata Giuditta Pini ("Abbastanza d'accordo su tutto") e di Matteo Orfini, mentre è critico Carlo Calenda: "Molte parti condivisibili ma non l'attacco a Paolo Gentiloni e Minniti" - il provvedimento allo ius soli cadde infatti durante il governo Gentiloni.

"Non mi vergogno di ciò che ha fatto il mio governo"

L’ex premier parla di “geometrica dimostrazione d'impotenza” sul tema dei migranti: “Allarmismo sugli sbarchi, mancanza di coraggio sui valori. Il successo di Salvini inizia lì". Ma non accetta le richieste di scuse che arrivano per quanto fatto dal Pd al governo: “Non mi vergogno di ciò che ha fatto il mio governo. Non chiedo scusa per le vite salvate nel Mediterraneo”, scrive. “Non chiedo scusa per aver combattuto il protocollo di Dublino, firmato da Berlusconi e Lega. Non chiedo scusa per aver recuperato i cadaveri del naufragio del 2015. I Salvini passano, i valori restano”, afferma il senatore dem.

Renzi: "Aiutare i migranti a casa loro è una priorità"

Per Matteo Renzi, poi, aiutare i migranti a casa loro "è una priorità". Il senatore del Pd aggiunge infatti che "bisogna aumentare i fondi della cooperazione internazionale (cosa che noi abbiamo fatto, la Lega no). Bisogna investire in Africa senza lasciare che lo faccia solo la Cina. Bisogna implementare la strategia energetica del sud, dall' Egitto al Mozambico". Dire 'aiutiamoli a casa loro', secondo lui non è sbagliato, ma "è sbagliato non farlo". Renzi conclude su quelle che secondo lui sono le vere priorità del Paese: l’Italia “non ha un’emergenza immigrazione” ma semmai “tre emergenze gravissime” che si chiamano “denatalità, legalità, educazione”.

Calenda: "Sbagliato l'attacco a Gentiloni e Minniti"

Calenda prosegue la sua critica a Renzi: "I provvedimenti sono tutti stati votati dal Pd di cui eri segretario, sai benissimo che l'emergenza c'era e come", scrive su Twitter. "Fino a 2016 inoltrato i migranti entravano in Italia e andavano negli altri Paesi europei. Dopo la chiusura Shengen e l'identificazione no. 180mila migranti non sono qualche persona. Il problema è nato quando Gentiloni era al governo. Ancora ieri sera ti ho difeso su fake news flessibilità/migranti. Non ricominciamo a farci del male".

Orfini: "Sbagliata idea che immigrazione mettesse a rischio la democrazia"

Matteo Orfini, invece, si dice "felice che questa riflessione sia più condivisa anche da chi allora non lo disse". E spiega: "Io penso quello che pensavo nel 2017, cioè che quelle parole furono sbagliate. Lo dicemmo in pochissimi". E continua: "Con quella frase, e con alcune scelte politiche, ci siamo spostati sulla lettura del fenomeno di Salvini e della destra, accettando l'idea che esistesse un nesso fra immigrazione e sicurezza. L'idea che l'immigrazione mettesse a rischio la democrazia era un'idea sbagliata. Non è vero", conclude.

Le reazioni sui social: "Che hai fatto quand'eri premier?"

Dopo la pubblicazione della lettera scritta da Matteo Renzi, sono numerose le reazioni da parte degli utenti sul web. I più ricordano al senatore Pd di essere "stato premier per un po' di anni", sottolineando come anche lui ha avuto occasione per fare meglio e di più. Alcuni, invece, vanno sul merito della lettera e si chiedono: "Perché sullo ius soli non ti assumi la responsabilità di non aver portato al Senato nel 2016 (e nel 2016 Alfano ti avrebbe votato la fiducia come ha sempre fatto) il testo licenziato dalla Camera a fine 2015?". Un'altra follower - postando un lungo post in cui Matteo Renzi elogia l'operato dell'allora ministro dell'Interno del governo Gentiloni, Marco Minniti: "Il fenomeno va affrontato con la consapevolezza realistica che l'accoglienza ha un limite" -  si chiede: "Ma questo è un tuo sosia?". Stessa domanda che si pone un altro utente che riporta un vecchio virgolettato di Renzi: "Accoglierli tutti non è un dovere morale. Se ciò avvenisse sarebbe un disastro etico, politico, sociale e, alla fine, anche economico".