Il ministro: “Bandiremo due concorsi per la scuola secondaria, fra straordinario e ordinario, per quasi 50mila posti. Altri 17mila sono quelli del concorso ordinario per infanzia e primaria”. L'accordo soddisfa i sindacati. Misure straordinarie per i precari storici
Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha annunciato che nei prossimi mesi saranno banditi due concorsi per quasi 70mila posti nella scuola. Ieri sera, dopo l’incontro con i sindacati, il ministro ha spiegato: “Bandiremo due concorsi per la scuola secondaria, fra straordinario e ordinario, per quasi 50mila posti. Altri 17mila sono quelli del concorso ordinario per infanzia e primaria. Nei prossimi mesi, dunque, bandiremo quasi 70mila posti nella scuola”. Previste misure straordinarie per il reclutamento dei precari storici.
Bussetti: “Una risposta concreta al precariato”
L’accordo con i sindacati è stato raggiunto martedì sera al ministero dell’Istruzione, dopo l’intesa siglata lo scorso 24 aprile a Palazzo Chigi che prevedeva dei tavoli sul tema. Questo accordo, ha detto Bussetti, “è frutto del serio lavoro che abbiamo condotto in queste settimane con le organizzazioni sindacali. Un confronto franco che porterà alla stesura di una norma attraverso la quale metteremo in campo misure straordinarie a tutela dei precari storici e, in contemporanea, avvieremo una nuova stagione di concorsi ordinari per chi vuole insegnare nella scuola secondaria”. Per il ministro, è stato definito “un percorso che ci consente di dare una risposta concreta al precariato, giunto ormai a livelli esponenziali che rischiano di mettere in difficoltà il funzionamento del sistema”.
Sindacati soddisfatti
Soddisfatti anche i sindacati. “La trattativa con il governo sul reclutamento dei precari e l'accesso a un percorso abilitante speciale si è conclusa positivamente", hanno detto per la Flc Cgil Francesco Sinopoli, per la Cisl Fsur Maddalena Gissi, per la Uil Scuola Rua Giuseppe Turi, per lo Snals Confsal Elvira Serafini e per la Gilda Unams Rino Di Meglio. “La trattativa – hanno aggiunto – si è conclusa con una mediazione positiva che è riuscita a tenere insieme gli interessi dei lavoratori coinvolti con le esigenze di funzionamento della scuola". I tavoli, comunque, ora proseguiranno per affrontare, fra l'altro, anche le tematiche connesse al personale Ata.
Cosa prevede l’accordo sulla scuola
In base all’accordo, saranno previsti - per i docenti che hanno già lavorato per almeno tre anni nella scuola, sia statale sia paritaria - percorsi (Pas), che saranno attivati a stretto giro e che consentiranno di conseguire l'abilitazione all'insegnamento (utile, fra l'altro, per accedere alle supplenze annuali dalle graduatorie di seconda fascia e per insegnare nelle paritarie). Al Pas potranno accedere, tra gli altri, anche i docenti di ruolo e i dottori di ricerca. Al contempo, sarà bandito un concorso straordinario e abilitante, da oltre 24mila posti, per chi ha già maturato tre anni di insegnamento nella scuola statale, di cui uno specifico nella classe di concorso per cui si intende concorrere. La graduatoria finale, si legge nell'intesa siglata, sarà determinata assicurando un preminente rilievo ai titoli di servizio, oltre che in base al punteggio attribuito a una prova scritta, da svolgere al computer e per la quale sarà prevista una soglia di punteggio minimo, e a una prova orale non selettiva. Ulteriori 24mila posti, poi, saranno destinati a un concorso ordinario per laureati in possesso dei requisiti previsti dalla disciplina vigente, fra cui 24 crediti formativi in ambito antropo-psico-pedagogico e metodologie e tecnologie didattiche.