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Pd, l'audio di Richetti che rompe con Maurizio Martina: “Per me può andare a c…..”

Politica

Il senatore dem accusa la fazione renziana di aver fatto man bassa di nomine per l’assemblea nazionale. “In alcuni posti noi siamo stati ignorati, umiliati”. Poi però fa marcia indietro: “Era uno sfogo privato”

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A pochi giorni dalle primarie del Pd, è scontro all’interno del gruppo che sostiene il candidato Maurizio Martina (IL 3 MARZO IL VOTO). Lo dimostra il messaggio audio pubblicato da Repubblica che Matteo Richetti ha inviato ai suoi, scagliandosi contro l’ex segretario e la fazione renziana del gruppo. "Martina può andare a c... domattina, ha voluto preferire i Lotti, i De Luca e compagnia, non vedrà una parola di sostegno da parte mia. Ma laddove i nostri sono impegnati in prima fila non li lascio da soli", ha detto amaro Richetti. Poi in giornata il “mezzo” passo indietro: “Il mio audio è uno sfogo in ambito privato, dico e ripeto che sono inc... nero per la costruzione delle liste delle primarie in alcune regioni”.

L’audio di sfogo: “Noi umiliati”

Il terreno di scontro sono le liste per l’assemblea nazionale: la candidatura di molti nomi dell’ala renziana, architettata, secondo Richetti, da Luca Lotti, non piace al senatore dem che ha visto così i suoi rimanere a bocca asciutta. "La questione sostegno a Martina va avanti in questi termini: per me la mozione è finita", dice Richetti nell'audio. "Ci sono territori in cui siamo stati letteralmente ignorati, umiliati, cancellati". Ma nonostante la tentazione, il senatore non vuole rompere: “Dire ‘molliamo Martina perché non ci ha dato i posti è una roba sbagliata, avvilente che ci riduce a mercanti, mercenari della politica”. Ma è deciso ad agire come può: "Ho cancellato le iniziative laddove c'è stata questa mortificazione, io non ci vado in Toscana a dire di votare Martina, anzi vi invito a fare altrettanto. Non ci vado in Sicilia dove hanno consegnato tutto a Faraone e Raciti, o dove Lotti ha fatto quel che gli pareva".

“Resto al fianco di Martina”

In giornata Richetti ribadisce di "voler restare al fianco di Martina", ma sottolinea che “in alcune realtà Lotti e Faraone hanno imposto filiere di comando, non si può ripartire da De Luca. A me dei posti non interessa ma da un anno e mezzo lavoro all'aggregazione di giovani ragazzi alla politica per portare innovazione vera". "Da un anno e mezzo ho riunito 170 comitati in tutta Italia coinvolgendo giovani e risorse nuove che o diventano l'asse portante della mozione o non va. In alcune regioni come in Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna abbiamo fatto un buon lavoro, ma in altre realtà, come in Sicilia, l'innovazione non c'è. Il mio è un dato di amarezza, Martina lo condivide e io sto al suo fianco fino alla fine della nostra avventura", conclude il senatore.