Manovra, si attende il verdetto di Bruxelles. Ue: "Dialogo con Italia continua"

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Atteso l'esito della trattativa per evitare la procedura d'infrazione: il governo ha inviato il nuovo schema del deficit. Il vertice con Conte riavvicina i vicepremier. Salvini: 2 miliardi in meno per quota 100 ma sarà per 3 anni. Slitta approdo del testo in Aula Senato

Mentre a Roma sono state trovate le coperture per arrivare al 2,04% del rapporto deficit-pil, dopo il vertice notturno tra il premier Conte, il ministro Tria e i vicepremier Salvini e Di Maio, si attende l'esito della trattativa con Bruxelles per evitare la procedura di infrazione. Il governo italiano ha inviato a Bruxelles uno "schema" con il nuovo quadro macroeconomico con il deficit al 2,04% e le misure della manovra, fanno sapere fonti del ministero dell'Economia, e attende una risposta. "Il dialogo continua fra la Commissione Ue e l'Italia sul bilancio 2019. I commissari Dombrovskis e Moscovici sono in contatto con il ministro Tria", afferma il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas. La Commissione deciderà i prossimi passi sulla base dei risultati di questo dialogo", ha proseguito la portavoce. "Il lavoro continua a tutti i livelli e non diamo dettagli". L'obiettivo dell'Italia è quello di finalizzare l'accordo il prima possibile.

Salvini: a noi contano anche i peli del naso, la Francia fa quel che le pare

Il dialogo con l'Ue quindi prosegue, ma il vicepremier Salvini precisa: "Mi auguro che a Bruxelles ci sia buonsenso e non figli e figliastri: all'Italia contano anche i peli del naso e alla Francia di Macron fanno fare quel che gli pare. Mi auguro che la partita sia chiusa. Abbiamo fatto quel che dovevano fare, se ci chiedono di tagliare ancora no basta". E aggiunge: "A Natale sono tutti più buoni, anche Juncker".

Salvini: 2 miliardi in meno per quota 100 ma sarà per 3 anni

Il vicepremier conferma anche il taglio da due miliardi su quota cento: "I tecnici ci dicono che su 500mila italiani che potrebbero andare in pensione molti andranno avanti", ma "quello che conta è che non è una cosa per un anno, è una cosa per 3 anni". "Abbiamo messo 20 miliardi sulla legge Fornero - ha sottolineato Salvini - Tra inizio 2019 febbraio marzo chi ha 62 anni e 38 di contributi potrà scegliere di andare in pensione senza penalizzazione. Nel 2019 saranno circa mezzo milione quelli che potranno scegliere, senza poter fare il cumulo".

Slitta l'approdo in Aula

Dopo il vertice a Palazzo Chigi, Salvini ha detto che è stato trovato accordo su tutto, mentre il collega del Lavoro ha precisato che reddito di cittadinanza e quota 100 sono rimaste invariate: nessun ulteriore taglio oltre i 2 miliardi già stabiliti. Le novità passeranno dalla Commissione Bilancio del Senato che è stata spostata a domani, martedì 18 dicembre. Nella notte le due anime della maggioranza hanno raggiunto un’intesa su uno dei temi di scontro dei giorni scorsi: la tassa sulle auto. Dopo l’incontro è scattato l’ok per l’ecobonus fino a 6mila euro per le vetture non inquinanti e l’ecotassa solo per quelle extralusso. La manovra doveva tornare oggi in commissione Bilancio del Senato, ma la ripresa dell'esame degli emendamenti è stata spostata alle 9.30 di domani mattina. Si va verso la richiesta di far slittare di qualche giorno l'approdo del testo in Aula a Palazzo Madama. Da domani pomeriggio si passerà a giovedì o venerdì.

Il vertice a Palazzo Chigi

Conte e i suoi ospiti a Palazzo Chigi hanno avuto un faccia a faccia ristretto di circa un’ora per provare a evitare che sulla manovra lo scontro Lega-M5s potesse degenerare in crisi. Poi si è tenuto il vertice allargato ai ministri Tria e Fraccaro e i viceministri al Mef Castelli e Garavaglia. Sul nodo delle coperture per il 2,04% si punta a trovare fondi dalle pieghe del bilancio. Per sopperire alle richieste di Bruxelles servono almeno 3 miliardi. Conte, che si è intestato da giorni la partita del negoziato tra Italia e Ue, secondo quanto si apprende da fonti nell'esecutivo, avrebbe chiesto un ulteriore taglio di 1,5 miliardi alle due misure "bandiera" di M5S e Lega. La richiesta non troverebbe, al momento, nessun placet né in Di Maio né in Salvini: oltre il taglio da 2 miliardi a cui si è pervenuti su reddito e quota 100 i due vicepremier non vanno.

Smentite le voci di minacce di dimissioni di Conte

A tarda notte, a riunione ancora non finita, erano rimbalzate voci secondo cui Conte, di fronte ai "no" dei suoi vice, avrebbe messo sul tavolo il suo incarico in caso dell'apertura di una procedura di infrazione da parte dell'Ue. Voci che fonti leghiste di governo hanno smentito seccamente, parlando di "totale accordo" tra il presidente del Consiglio e i vicepremier su numeri e contenuti della manovra.

Ok su ecotassa

Passi avanti notevoli vengono invece fatti sull'ecotassa. L'imposta resta per le auto extralusso e i Suv ma non per quelle di piccola cilindrata. Un ecobonus fino a 6mila euro viene introdotto per chi compra elettriche e ibride. Il M5s ottiene anche l'ok al taglio alle pensioni d'oro fino al 40% - con cui si finanzierà "opzione donna" - e i fondi per le metro e le buche di Roma. Via libera del governo anche sul taglio dei premi Inail (per un totale da 600 milioni) e sull'innalzamento per i sindaci della soglia degli appalti diretti da 40mila a 600 milioni di euro (quest'ultima norma voluta dalla Lega).

Bonus cultura rimane anche per teatri, cinema e concerti

Il bonus cultura, al contrario delle indiscrezioni trapelate inizialmente, potrà essere speso anche per teatri, cinema, concerti. “Nessuna limitazione dunque per i ragazzi rispetto al passato e rispetto a quanto abbiamo sempre detto - ha fatto sapere il sottosegretario ai Beni culturali Gianluca Vacca - Si è diffuso - ed è stato anche impropriamente alimentato - un allarmismo ingiustificato a questo proposito. Per il governo la cultura è un asset strategico e cinema, teatri, concerti sono eventi culturali cui vogliamo assolutamente avvicinare i nostri giovani. Così stanno le cose, il resto sono chiacchiere e polemiche inutili".

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