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Olimpiadi 2026, Appendino: "Irresponsabile andare avanti alla cieca"

Politica
Il presidente del Coni Giovanni Malagò, la sindaca di Torino Chiara Appendino e il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Il presidente del Coni Malagò ha invitato la sindaca di Torino a Roma per riaprire le trattative, ma lei ha declinato. Sala: “I giochi sono un investimento, non tolgono soldi”. Il ministro Centinaio: "La corsa a tre ha più possibilità di successo"

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La sindaca di Torino Chiara Appendino è tornata a spiegare le ragioni dietro la scelta di sfilare la città dalla candidatura a tre alle Olimpiadi invernali del 2026. "Per me è fondamentale e imprescindibile che sia fatta la massima e totale chiarezza su chi finanzia l'evento e come. Se si vuole portare avanti l'ipotesi di Olimpiadi senza fondi statali, ma sostenute da Regioni e privati, si chiarisca prima chi mette quanto, altrimenti è da irresponsabili andare avanti alla cieca", ha scritto su Facebook.

Malagò: "In Italia non si riesce neanche a partire"

Non demorde, invece, il presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha proposto alla prima cittadina del capoluogo piemontese un incontro a Roma per "fare il punto della situazione". Ma la sindaca ha già declinato l’invito. "Ho parlato ieri col sindaco Appendino e auspico ancora oggi che possa esserci un ripensamento da parte di Torino, ma in questo momento la vedo complicata. Ora c'è questa ipotesi nuova con le altre due città, Milano e Cortina, e le regioni Lombardia e Veneto, più che convinte di andare avanti", ha detto Malagò in un'intervista radiofonica ammettendo poi che la mancanza di garanzie economiche da parte del Governo "sicuramente complica il tutto".

Chiamparino: "Riconvocare il tavolo a tre"

A non mollare è Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, che torna a chiedere un tavolo a tre: "Non ho davvero capito perché Giorgetti abbia fatto saltare il tavolo visto che nessuno aveva posto condizioni ostative e non c'erano divergenze radicali. Sa un po' di pretesto, quindi penso che se c'è la volontà politica di farlo ci siano ancora i margini". E nel chiedere a Coni e governo di riconvocare il tavolo a tre, aggiunge. "Io ci andrò e mi auguro venga anche la sindaca Appendino".

Di Maio: "Lo Stato non deve mettere un euro"

Intanto il vicepremier Luigi Di Maio ha ribadito che "lo Stato non deve metterci un euro" per l’organizzazione. "Il Coni doveva scegliere tra 3 candidature: siccome sono tre forze politiche diverse il Coni ha detto 'facciamo le Olimpiadi del Nord' e così alla fine si è creato soltanto il caos per un cerchiobbottismo ben noto. La situazione è impraticabile, quindi lo Stato non deve metterci un euro" ha affermato. Il ministro per le Politiche agricole Centinaio si è invece augurato che ci possa ancora "essere una candidatura a tre, anche perché a tre si avrebbe maggior possibilità di portare a casa il risultato".

Sala: soldi anche da privati

"Mi aspetterei da chi governa il Paese e ha una visione di lungo periodo consideri un grande evento un buon investimento, non una spesa che toglie soldi ad altri", ha replicato il sindaco di Milano Giuseppe Sala secondo cui l'incontro del 19 settembre a Losanna, per presentare la candidatura di Milano-Cortina, è andato "bene". "La candidatura è ben vista e il Coni credo dovrà fare una giunta nei prossimi giorni" ha aggiunto, sottolineando che "non c'è un giorno da perdere". "Sui fondi non mi fascerei la testa" ha detto Sala ricordando che per Expo si sono trovati quasi 400 milioni privati. E le olimpiadi sono ancora più attrattive. Senza contare che negli ultimi anni a Milano sono arrivati "marchi anche stranieri che possono essere interessati a fare da sponsor". "Se fosse per me - ha concluso - andrei avanti a prescindere da tutto".