Il sindaco aveva chiesto che il brand della città fosse più visibile rispetto a Torino e Cortina, gli altri comuni della candidatura congiunta. Il sottosegretario M5S Valente replica: "Impossibile procedere". Domani Giorgetti ufficializzerà la posizione di Palazzo Chigi
È scontro aperto tra il governo e il sindaco di Milano Giuseppe Sala sulla candidatura del capoluogo lombardo alle Olimpiadi invernali del 2026 insieme a Torino e Cortina. Il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Simone Valente (M5s) definisce “una pretesa insostenibile” quanto affermato in precedenza da Sala, che chiedeva per Milano la maggiore visibilità nella candidatura congiunta a tre. Per Valente “non è quindi possibile procedere”. Il sindaco di Milano aveva chiesto in una lettera inviata al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, che il nome della propria città, “la più conosciuta a livello internazionale”, sia il più visibile o almeno il primo nel brand olimpico, che dovrà riportare solo i nomi delle città. Giorgetti non rilascerà dichiarazioni, ma annuncerà ufficialmente la posizione del governo domani, 18 settembre, in una audizione in Senato alla commissione Istruzione.
Valente: "Milano non sostiene condizioni proposte da Coni e governo"
Il sottosegretario Valente ha attaccato Sala affermando che il primo cittadino di Milano “richiedendo che il brand olimpico ricada esclusivamente o in maniera più visibile su Milano, formalizza di fatto una pretesa insostenibile per tutti coloro che fino ad oggi avevano lavorato con grande impegno a un progetto unitario”. Continua Valente: "È arrivato il momento di mettere un punto fermo su questa situazione paradossale: non è possibile procedere quando determinate condizioni proposte da Coni e Governo non sono sostenute da una città così importante come Milano a causa delle dichiarazioni del suo sindaco", conclude il sottosegretario.
La lettera di Sala al governo
Nella sua lettera Sala ha espresso al governo l'esigenza di fare al più presto chiarezza sulla candidatura italiana e ha ribadito: le Olimpiadi si fanno per rafforzare il brand di una città e Milano ritiene di avere le capacità organizzative per gestire direttamente il progetto olimpico, come, afferma Sala, ha già dimostrato con Expo 2015. Una organizzazione troppo complessa, ha spiegato ancora il sindaco, è destinata a subire una empasse. Quindi la posizione di Milano è che se il governo farà una scelta politica, per non creare tensioni al proprio interno, poi dovrà essere lui stesso a prendersi in toto la responsabilità amministrativa dell'evento.