Festa dell'Unità, Martina: “Basta litigi nel Pd, vogliamoci bene”

Politica

Da Ravenna arriva l'appello alla pacificazione del segretario del Partito democratico. Sfida a distanza con Renzi. L’ex premier parla da Firenze: non si sono liberati di me. Cuperlo: capire sconfitta 

"Basta litigi, dobbiamo volerci bene". Il segretario del Pd Maurizio Martina chiude con un appello alla pacificazione la festa nazionale dell'Unità di Ravenna, spiegando che "i cittadini capiscono se una comunità che vuole governare il Paese si vuole bene, si riconosce, si fida". Nel Partito democratico è sfida a distanza con Matteo Renzi, che da Firenze avverte "non si sono liberati di me”, prima di smorzare i toni con un appello a frenare le guerre tra correnti e a marciare uniti con quello che sarà il nuovo segretario Dem.

L’intervento di Martina

Nel suo intervento conclusivo Martina ha fatto riferimento alle future sfide interne, non sciogliendo il dubbio se sarà personalmente della partita oppure no. "Per quello che posso, sono pronto a fare la mia parte come ho sempre fatto fin qui", ha detto con una formula che lascia aperto ogni scenario possibile. Il comizio finale del segretario, un appuntamento che ha sempre rivestito una grande importanza nelle liturgie del partito, che Martina ha tenuto per la prima volta proprio nel giorno del suo quarantesimo compleanno e che in passato richiamava folle di militanti, ha avuto ben poco dell'antica solennità: il presidente del partito Matteo Orfini è stato l'unico dirigente di primo piano ad assistervi.

Gli attacchi al governo

A Ravenna, per il resto del suo intervento, Martina ha attaccato il governo: per il comportamento di Di Maio sull'Ilva, per quello di Salvini sulla giustizia ("davanti alla magistratura uno vale uno per davvero") e per il premier Conte che "da avvocato difensore del popolo - ha detto - è diventato avvocato della Lega". Prima del suo intervento, da una partecipata assemblea dei segretari di circolo, si è levata la richiesta di organizzare quanto prima il congresso del partito. Le decisioni in proposito sono rinviate alle prossime settimane. Per ora, l'unico appuntamento fissato in agenda è la manifestazione del 30 settembre a Roma, per il quale Martina ha rinnovato l'appello a militanti e iscritti per "organizzare una grande partecipazione di tutti gli italiani che vogliono esserci per riconoscersi”.

Renzi assente parla da Firenze

Fra gli assenti a Ravenna anche Matteo Renzi che ha invece parlato alla festa di Firenze, con tanto di diretta Facebook, proprio mentre Martina interveniva a Ravenna. "Andrò nelle scuole, andrò in tv, pensano di essersi liberati di me, ma hanno sbagliato", ha detto l'ex premer. ”A forza di fare la guerra in casa abbiamo permesso agli altri di vincere. Hanno fatto la guerra al Matteo sbagliato", ha detto.

Il futuro del Pd

La stagione delle feste si chiude con lo spettro del congresso che continua ad aleggiare sullo sfondo della scena: non si sa ancora quando ci sarà, chi saranno i candidati alla segreteria e come saranno gli schieramenti che, rispetto ai precedenti assetti interni al Pd, finiranno per rimescolarsi in profondità. Tanto che Gianni Cuperlo, esponente della direzione, chiede di aprire il futuro congresso proprio sviscerando i motivi dell'ultima sconfitta elettorale.

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