Mattarella su bimba rom ferita: è barbarie, l'Italia non sia Far West

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Foto: Ansa

Il presidente della Repubblica ha parlato alla stampa durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale tornando sul recente episodio di cronaca. Poi sull'Ue: "Rilanci il suo ruolo con vigore o sarà il declino". Moniti anche su migranti e odio sul web

"L'Italia non può somigliare a un Far West dove un tale compra un fucile e spara dal balcone ferendo una bambina di un anno, rovinandone la salute e il futuro. Questa è barbarie e deve suscitare indignazione". Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato l'episodio della bambina rom colpita a Roma da un piombino di una pistola ad aria compressa mentre era in braccio alla madre. Il capo dello Stato ha incontrato la stampa parlamentare nel corso della cerimonia del Ventaglio al Quirinale. Nel suo intervento ha parlato del ruolo dell'Europa affermando come "l'Ue deve esprimere con vigore il suo ruolo su tutti i fronti aperti. Viviamo un periodo di instabilità: o gli europei ritrovano le ragioni del rilancio dell'Unione o è prevedibile il declino del Continente". Il presidente della Repubblica ha anche parlato della situazione migranti: "Sessantacinque milioni di profughi nel mondo danno la misura di un fenomeno epocale. Tante volte l'Italia ha chiesto all'Ue responsabilità e leggiamo finalmente segnali positivi da parte di diversi Paesi dell'Unione. Passo dopo passo serve un piano di interventi dell'Unione per governare il fenomeno e non subirlo", ha affermato.

"L’Italia non può diventare untore della peste"

Durante il suo intervento, Mattarella ha citato Alessandro Manzoni per parlare del buonsenso che caratterizza i cittadini italiani in un contesto difficile come quello attuale: "L'Italia non diventerà, non può diventare, preda di quel che con grande efficacia descrive Manzoni nei Promessi Sposi a proposito degli untori della peste: 'il buonsenso c'era ma stava nascosto per paura del senso comune'. La Repubblica vive dell'esercizio della responsabilità di ciascun cittadino".

Mattarella ammonisce i portatori d'odio sul web

"L'abbondanza informativa offerta dal web è preziosa - ha detto Mattarella - ma occorre evitare che si riduca il livello di approfondimento. La dimensione digitale è un grande contributo. Siamo tutti consapevoli - prosegue Mattarella - degli usi distorti talvolta allarmanti, astiosi, dell'introduzione di semi che alimentano preconcetta ostilità. Sta a chi opera nella politica e nel giornalismo non farsi contagiare da questo virus, ma contrastarlo". Il capo dello Stato ha sottolineato anche l'importanza primaria della libertà di informazione che "non è un prodotto, ma un diritto fondamentale tutelato dalla Costituzione". 

La libertà di stampa ha bisogno di un sostegno concreto

Dopo aver parlato dell'importanza del web, Mattarella ha sottolineato la necessità di un'informazione libera e corretta: "La libertà di informazione e i diritti che vi sono collegati - e il sostegno, funzionale ad assicurarla in concreto - alimentano il circuito democratico. La libera stampa - sostiene il presidente della Repubblica - è uno degli elementi che contrassegnano l'Europa e costituisce un suo grande contributo alla civiltà del mondo". Poi rivolgendosi a chi fa e divulga informazione afferma: "Voi accompagnate, narrate, analizzate, criticate le vicende della vita politica e istituzionale e, in questo modo, contribuite alla sua qualità e al suo buon livello. Una vita politica e istituzionale che fosse priva di questa condizione sarebbe inevitabilmente distorta, e a rischio di involuzioni".

Serve imparzialità nei ruoli pubblici

Il discorso di Mattarerlla si è successivamente spostato verso il ruolo degli organi istituzionali nelle loro funzioni pubbliche:"A me compete ricordare, a ciascuno, il rispetto del principio di concorrere all'ordinato funzionamento degli organi istituzionali. Le finalità - afferma il capo dello Stato - sono tracciate, con chiarezza, nel testo della Costituzione e verso di esse devono convergere le pubbliche amministrazioni, nell'imparzialità della loro funzione, diretta a servizio di tutti i cittadini. Il limite dell'intervento dello Stato - prosegue - è indicato, limpidamente, laddove è pienamente riconosciuto, alla società civile, di esprimersi in tutte le forme organizzate della vita economica e sociale, senza interferenze da parte delle autorità pubbliche tese a influenzarne l'attività".

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