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Siti, account e bot: il network internazionale che sostiene Salvini

Politica

Nicola Bruno. Con Andrea Dambrosio e Filippo Maria Battaglia

Una rete collegata a movimenti anti-sistema, ad account considerati filorussi e a siti vicini all’ultra-destra USA ha contribuito a promuovere contenuti sull’Italia di un chiaro segno politico. A cominciare da un video del leader della Lega

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Alla vigilia delle elezioni politiche italiane, un network internazionale di siti, account social media e bot sta contribuendo a generare alcuni dei contenuti più virali in inglese riguardanti il nostro Paese. E si tratta di contenuti con un preciso segno politico: anti-stranieri, anti-Europa, anti-sistema. E pro Salvini.

A rivelarlo è un’indagine realizzata da Sky TG24 che ha individuato una rete di cui fanno parte testate che si riconoscono nel movimento alt-right statunitense e in quello identitario europeo e che si è attivata per sostenere la Lega. A garantire la popolarità di immagini, notizie e video, è l’intervento di utenti molto influenti su Twitter, Facebook e YouTube, e anche l’attività di reti di bot. Questi siti e account si rivolgono, in inglese, direttamente all'opinione pubblica internazionale. 

Le notizie più condivise

Di che genere di contenuti stiamo parlando? Innanzitutto di notizie contro i migranti. Si passa dall’articolo "Italiani inorriditi dai migranti che arrostiscono un cane a un centro di accoglienza" (oltre 17mila interazioni secondo Buzzsumo) al pezzo "Città italiana conquistata dalle gang di migranti nigeriani" (oltre 14mila interazioni).  

In altri casi vengono rilanciate dichiarazioni di Salvini contro l’Islam (“Il possibile prossimo primo ministro italiano vuole chiudere le moschee e dice che l’Islam è incompatibile con i valori italiani”, circa 25mila interazioni) o ancora vengono celebrati i suoi comizi (oltre 20mila interazioni). Altre volte vengono ripresi gli stessi materiali di propaganda della campagna elettorale della Lega, contribuendo a farli diventare virali anche all’estero. E’ successo, per esempio, di recente quando un video pubblicato sulla pagina Facebook Matteo Salvini Premier è stato sottotitolato in inglese e condiviso su diversi siti e social network, dove ha generato decine di migliaia di visualizzazioni. Il tutto grazie al rilancio incrociato di siti web, account Twitter influenti e finanche bot automatizzati. 

Al centro del network

Da chi è composta questa rete  internazionale pro-Salvini? I contenuti riguardanti il dibattito politico italiano più condivisi all’estero provengono da due dei più influenti siti politici del momento: lo statunitense Breitbart e l’europeo Voice of Europe. Il primo è noto per essere espressione del movimento alt-right a stelle e strisce: uno dei suoi ultimi direttori è stato Steve Bannon, giornalista ultra-conservatore nominato da Donald Trump capo-stratega alla Casa Bianca fino all’agosto 2017. 

Il secondo è una creatura più recente, nata attorno a un account Twitter con una forte impronta “identitaria”: rilancia notizie da diversi paesi europei in chiave anti-europea, anti-stranieri e anti-Islam. A differenza degli americani di Breitbart, i creatori di Voice of Europe sono meno facilmente identificabili, ma secondo alcuni osservatori il sito è vicino alla cosiddetta area di influenza russa.

Gli articoli sull’Italia di Breibart e Voice of Europe hanno potuto raggiungere una forte popolarità grazie a una serie di account social media influenti (con decine e centinaia di migliaia di follower) e bot automatici che sistematicamente rilanciano i loro post.

Caso studio: il video poveri italiani vs. stranieri

La capacità di mobilitazione di questo network è esemplificata dal caso di un video molto popolare (e discusso) anche in Italia. Come ha ricostruito il blogger David Puente, il video è stato condiviso da Salvini per la prima volta nell’ottobre 2017 generando oltre 100.000 condivisioni. Lo stesso video è stato ripubblicato lo scorso 17 febbraio, sempre sulla pagina Facebook di Matteo Salvini

La sera stessa il video è comparso con i sottotitoli in inglese sul canale YouTube Vlad Tepesblog, noto account della destra canadese che rilancia diversi altri filmati anti-migranti provenienti dall'Italia. Contemporaneamente il video è stato condiviso su Bit Chute, portale alternativo a YouTube molto utilizzato dagli alt-right. 

Poco meno di 48 ore dopo il video è stato ripreso su Voice of Europe, nell’ambito di una serie di articoli che stanno esplicitamente tirando la volata a Matteo Salvini, parlandone già come del "probabile prossimo primo ministro". 

Un secondo dopo la pubblicazione su Voice of Europe, l'articolo è stato rilanciato su Twitter dal bot Alt-Right Europe. Non si tratta dell’unico account automatico: secondo un'analisi condotta da un esperto per SkyTg24, tra gli account Twitter che hanno ripreso l’articolo di Voice of Europe ci sono più di cento bot.

Ma il vero picco di popolarità è arrivato quando il video è stato rilanciato da alcuni influencer della sfera identitaria europea, tra cui l'account @PrisonPlanet di Paul Joseph Watson, editor at large della controversa testata Infowars, il cui profilo Twitter conta oltre 800mila follower mentre quello YouTube oltre 1 milione. Solo il suo tweet ha generato più di 5mila interazioni sul video di Voice of Europe. A questo punto la clip ha iniziato a circolare in maniera autonoma su molti altri siti, tra cui il social network "alternativo" Gab.io, il portale LiveLeak (dove è accompagnato da un agghiacciante sondaggio razzista) e su altri profili Twitter (come quello di @OnlineMagazin dove genera oltre 20.000 visualizzazioni).

 

Dinamiche di rete

Non è questo l'unico contenuto virale a focalizzarsi sull’Italia nelle ultime settimane. Un altro articolo di Voice of Europe sulla manifestazione di Salvini a Piazza del Duomo ha superato le 20mila interazioni in pochi giorni. Per ottenere questi numeri, l’articolo è stato rilanciato dal già citato Paul Joseph Watson e da altri influencer appartenenti al network "identitario" europeo, come l’attivista britannico di estrema destra Tommy Robinson (con oltre 300mila follower su Twitter  e 700mila su Facebook) e il giornalista svedese @PeterSweden. Tra gli altri, troviamo anche l'account @Juliet777777, che secondo una nostra analisi è un potenziale bot di propaganda (aveva ripreso anche il video di Salvini).

Tra gli account più retwittati da Voice of Europe c’è Gefira**, fondazione olandese vicina al movimento identitario, che nelle ultime settimane ha pubblicato diversi articoli sulla crisi demografica ed economica in Italia. Forti connessioni ci sono anche con Defend Evropa, movimento identitario presente in tutta Europa, che la scorsa estate ha inviato una nave anti-migranti nel Mediterraneo.

Breitbart e gli altri

Gli stessi account e siti web sono dietro ad alcuni contenuti pubblicati nelle ultime settimane da Breitbart: l'articolo sui cani arrostiti dai migranti, ad esempio, è stato rilanciato sempre da Paul Joseph Watson, Voice of Europe, James W. Bravos, Based Monitored e altri account rilevati per il video di Salvini. Interessante anche la presenza Amy Mek, profilo Twitter da 200mila follower di cui ha scritto anche il Nytimes: nelle scorse settimane ha pubblicato diversi tweet con hashtag #RiseupItaly (Alzati Italia) e un messaggio di endorsment per Matteo Salvini, ampiamente ripreso online (oltre 13.000 interazioni).

Casi simili 

Le stesse dinamiche di network e, in alcuni casi, anche gli stessi siti e account, sono stati osservati in azione in occasione di altre campagne elettorali europee. È il caso di quella per il referendum in Catalonia dove, come ha raccontato David Alandete su El Pais, sono intervenuti sia media della sfera di influenza russa (tra cui Voice of Europe) che reti di bot organizzate da 1 milione di account

La rete identitaria in azione per Salvini ha sostenuto in maniera esplicita il partito Alternative for Germany (AfD) durante le ultime consultazioni nazionali con una strategia simile a quella italiana: contenuti forti sugli stranieri misti a propaganda anti-Merkel. Lo stesso ha fatto Breibart in occasione di quelle francesi. Dopo l’Italia il prossimo paese su cui si stanno focalizzando molti dei siti e degli account identitari è ora la Svezia, dove ci saranno le elezioni il prossimo autunno: questo video pubblicato da Paul Joseph Watson con il titolo “The Islamic State of Sweden” in pochi giorni ha superato le 500mila visualizzazioni su YouTube. Il paese scandinavo sta già prendendo le misure per evitare che azioni di questo tipo possano influenzare il risultato elettorale.

 

**Aggiornamento del 13 marzo: la Fondazione Gefira ha contattato la Redazione di Sky TG24, precisando che la stessa è nata “allo scopo di promuovere l'integrazione europea, processo verso il quale siamo diventati critici negli ultimi anni, in seguito a quelle che riteniamo scelte erronee da parte della leadership europea” e che “questo spirito critico non è tuttavia in alcun modo sinonimo di sostegno verso ideologie neonaziste, fasciste o equivalenti estremismi, che anzi abbiamo denunciato in passato”.