Si tratta del candidato all’uninominale di Cerignola-Manfredonia, che avrebbe subito una condanna in primo grado prima che il processo finisse in prescrizione. Il candidato premier: “Ho proposto al collegio dei probiviri la sua espulsione”
La difesa di Tasso
In mattinata, invece, Tasso si difendeva così via Facebook: "Ho inviato tutti i certificati giudiziari al M5S e sono puliti". Una difesa nella quale Tasso rispondeva agli attacchi sui suoi trascorsi giudiziari giunti nei giorni scorsi dal candidato Dem nello stesso collegio, Michele Bordo, senza tuttavia far riferimento alla condanna in primo grado del 2008. "Ho avuto una denuncia una ventina di anni fa, tra il 1999 e il 2000 ma mi sono difeso e non c'è stata alcuna condanna", si limitava a spiegare.
Il caso Caiata
Il caso Tasso arriva - con una rivelazione de Il Foglio.it - ad una manciata d'ore da quello di Salvatore Caiata, il candidato M5S finito indagato a Siena per riciclaggio, e poco prima del comizio di Di Maio a Bari. E, a caldo, la reazione del capo politico è tutta contro il sistema mediatico, reo - a suo parere - di scagliarsi in maniera programmatica con il M5S per favorire gli altri partiti. "Non c'è nessun trattamento equo, ormai siamo il bersaglio ma è chiaro che gli italiani devono dare una lezione col voto a questo sistema di disinformazione", spiega Di Maio definendo un "boomerang" la strategia dei media.