Iniziata la corsa verso il voto del 4 marzo. Il leader di Forza Italia liquida come "insufficiente" il governo Gentiloni. Renzi cerca di insinuarsi nello scontro tra centrodestra e Cinque Stelle
Renzi: "Squadra credibile e affidabile"
Nonostante i sondaggi molto deludenti, Matteo Renzi non si scoraggia e crede nella rimonta del Pd. "Da un lato ci sono le promesse mirabolanti di Berlusconi e Salvini, il tandem dello spread e del populismo. Dall'altro Di Maio e Grillo, che vogliono referendum su euro e vaccini, promettendo assistenzialismo e sussidi. E poi ci siamo noi", è la linea del segretario dem, che mira dritto su M5s e Lega ed insiste molto sulla "squadra credibile e affidabile" in campo per le elezioni, da Gentiloni a Minniti, da Delrio a Orlando. Anche se il segretario Pd cerca di insinuarsi nello scontro tra centrodestra e M5S, i rivali lo snobbano non considerando più il Pd in partita.
Berlusconi: fallimento politico degli ultimi governi
Berlusconi torna a stroncare scenari da larghe intese e anche l'ipotesi di Paolo Gentiloni come riserva in caso di assenza di maggioranze chiare. "Al di là della personale cortesia del premier - sostiene il Cavaliere - è stato il quarto governo consecutivo sul quale gli italiani non hanno potuto esprimersi. Il crollo verticale dei consensi della sinistra dimostra il fallimento politico di questi governi". Quindi, "anche in Italia la sfida è fra i moderati come noi, che si riconoscono nei valori liberali e cristiani del Ppe, e movimenti ribellisti, pauperisti, giustizialisti, come i grillini". Il Cavaliere si prepara all'inizio dell'anno a riunire gli alleati per definire le liste elettorali che, avverte Matteo Salvini, non deve prevedere "poltronari e reciclati". Alla reunion parteciperanno anche Clemente Mastella e Lorenzo Cesa, che oggi hanno dato entusiastica adesione al progetto unitario.
M5S: multa per i voltagabbana
Impresa ardua, le liste elettorali, anche per il Pd mentre M5S è alle prese con le regole per le candidature che prevedono una stretta sui voltagabbana, con una salatissima multa di 100 mila euro, e soprattutto la copernicana rivoluzione che supera il rigoroso criterio di scelta delle parlamentarie con innesti dalla società civile nell'uninominale. Luigi Di Maio, soddisfatto per i sondaggi, continua il suo tour in Italia sottolineando l'alterità M5S con la "vecchia politica" dei partiti. E ironizza sulle proposte elettorali di Silvio Berlusconi copiate ai grillini, a partire dal reddito di cittadinanza. "Berlusconi dice che il nostro programma elettorale sarà un massacro per il ceto medio. Poi lo copia in toto. Noi lo definiamo la fotocopiatrice impazzita". "Ogni giorno Berlusconi prende un pezzo del nostro programma - afferma il candidato premier M5S - e lo rilancia. Ci fa piacere perché una volta al governo gli chiederemo di votare le nostre proposte di legge che ci ha copiato".