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Renzi: “Ho sentito Orlando, tutti d’accordo sulla linea dell’apertura”

Politica

Il segretario dem: “Non ci sono problemi nel Pd”. Poi dice di aver parlato con il ministro della Giustizia dopo che questo gli aveva chiesto “atti concreti” sulle coalizioni. Appello di Franceschini al centrosinistra: “Fermiamoci”. Salvini: “Vorrei voto a febbraio”

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“Non ci sono problemi nel Pd, siamo tutti d’accordo sulla linea dell’apertura”. Così Matteo Renzi ha risposto ai giornalisti all’indomani dell’incontro con Franceschini sul treno Dem. E, secondo il segretario del Pd, è d’accordo anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ieri aveva chiesto “atti concreti” per costruire la coalizione. Anche il ministro dei Beni culturali ha lanciato un appello di unità. Intanto il leader della Lega Nord Matteo Salvini ribadisce la sua posizione sulla data delle prossime elezioni politiche: "Io lo chiederei a febbraio. Io vorrei il voto a febbraio, non a marzo. Più tempo si perde peggio è".

Renzi: “Nel Pd non ci sono problemi”

Renzi ha voluto chiarire che le parole di Orlando sono state pronunciate “prima che lo sentissi al telefono ieri sera. Nel Pd non ci sono problemi, siamo tutti d’accordo, e questa - scherza Renzi - è una novità”. Il segretario chiude però all'ipotesi di un accordo “tecnico” a sinistra con apparentamenti nei collegi: “Non credo sia possibile perchè questa legge non permette la desistenza”.

Le parole di Orlando

Ieri il ministro della Giustizia aveva criticato Renzi dicendo che “ha vinto le primarie, è il segretario, che faccia il segretario. C'è una legge che dice che vanno fatte le coalizioni, sono mesi che diciamo 'coalizioni' ma non vedo passi concludenti in questo senso". E aveva aggiunto che “il tema si pone anche per Mdp e in Sicilia non credo che neanche loro possano cantare vittoria, dobbiamo individuare i passaggi possibili e mi aspetto che in direzione Renzi ci dica quali sono gli atti concreti. A Napoli abbiamo votato un documento, non si sa che ne abbiano fatto".

L'appello di Franceschini

"Voglio dire una cosa molto semplice a tutto il variegato campo del centrosinistra: fermiamoci”, ha detto invece il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. "Vorrei ricordare alle persone che stanno cercando di costruire un'operazione a sinistra del Pd, che gli avversari sono Grillo, Salvini, Berlusconi e la destra. Non siamo noi, non è il Pd. Non si può passare dall'essere nello stesso partito a diventare avversari, perché gli avversari sono altri”. Franceschini ha poi detto di essere “dispiaciuto” per i giudizi del presidente del Senato Grasso sul Pd definendoli "assolutamente non condivisibili”.