Il ministro dell’Interno, intervenuto alla festa del Fatto Quotidiano a Marina di Pietrasanta, ha annunciato un Piano nazionale per l’integrazione. SPECIALE MIGRANTI
“Bisogna governare i flussi senza mai perdere l'umanità". Il ministro dell'Interno Marco Minniti, intervenuto alla festa del Fatto Quotidiano a Marina di Pietrasanta, ha parlato della sua strategia sull'immigrazione, che non è fatta solo di fermezza: "Sulla questione dei diritti umani e dell'accoglienza farò una battaglia personale, ci sarà sempre il mio impegno”. Ma spiega anche qual è la posta in gioco: "Non consentiamo ai trafficanti di esseri umani di gestire il futuro delle nostre democrazie".
“Cancellare parola ‘emergenza’ dalle politiche per l’immigrazione”
Il titolare del Viminale ha parlato alla Festa del Fatto Quotidiano a Marina di Pietrasanta (Lucca) indicando che "l'obiettivo è quello di cancellare la parola emergenza dalle politiche per l'immigrazione. Su questi temi si gioca la prospettiva del Paese, non si deve lucrare pensando di spostare lo 0,5% del consenso elettorale: io guardo agli interessi del mio Paese. Noi abbiamo a che fare con un fenomeno di dimensione epocale che non riguarda solo l'Italia e un grande Paese non insegue i problemi, non li subisce ma cerca di governarli".
Piano nazionale per l’integrazione a settembre
E nel governo del fenomeno, a parere di Minniti, non si può separare l'accoglienza dall'integrazione. "Non c'è nessun collegamento - ha osservato - tra terrorismo e immigrazione. Ma se guardiamo a quanto successo in Europa i terroristi sono figli dell'Europa, o meglio figli di una mancata integrazione. C'è dunque un rapporto tra terrorismo e mancata integrazione". Proprio per questo il ministro ha annunciato per la metà di settembre un Piano nazionale per l'integrazione. Ad esempio, ha puntualizzato, "il rispetto tra uomo e donna è scontato per noi. Dobbiamo lavorare perché diventi scontato anche per gli altri, anche per chi ospitiamo".
Intervenire sulla Libia
Il crocevia dei flussi migratori è la Libia e Minniti ha ricordato l'impegno - finanziario ma non solo - dell'Italia e della Commissione Europea sul paese nordafricano. L'auspicio, ha detto, "è quello di fare una grande operazione che coinvolga la gioventù libica nella gestione dei centri per migranti e nella creazione di ong libiche. Sarebbe un segnale importante, bisogna consentire a questo popolo di liberarsi dal ricatto dei trafficanti di uomini. Vinceremo la partita quando riusciremo a dare ai libici una prospettiva conveniente dal punto di vista economico".