La commissione Bilancio della Camera ha approvato l'emendamento che introduce il libretto delle famiglie e il lavoro occasionale per le imprese. Finocchiaro: “Voucher non torneranno”. Scotto: “Non voteremo la fiducia”. Camusso: "Manifestazione a Roma il 17 giugno"
Arrivano i Libretti famiglia e il “contratto di prestazione occasionale” che sostituiranno i voucher. La commissione Bilancio della Camera ha dato il via libera con 19 sì e 6 no alla riformulazione dell'emendamento Di Salvo che introduce per le microimprese sotto i cinque dipendenti un contratto di lavoro e due nuovi tetti per le prestazioni occasionali. Ma la votazione ha spaccato Pd e centrosinistra e il provvedimento è arrivato all’approvazione grazie al voto favorevole di Ap, Ala-Sc, Forza Italia e Lega Nord. La segretaria della Cgil Susanna Camusso ha annunciato che farà ricorso alla Corte Costituzionale perché "il Governo che aveva abrogato i voucher oggi li reintroduce con caratteristiche per alcuni aspetti assolutamente identiche". La leader Cgil ha anche annunciato una manifestazione a Roma per il 17 giugno.
La sinistra spaccata e il M5S
A tenere compatta la sinistra non sono bastate le rassicurazioni della ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, che aveva detto: “I voucher sono stati cancellati con un decreto-legge di questo Governo e non torneranno. Chi sostiene il contrario, non dice la verità. Governo e Pd vogliono regolare i lavori occasionali tutelando i soggetti coinvolti”. I tre deputati Pd vicini ad Andrea Orlando, Antonio Misiani, Susanna Cenni e Carlo Dell'Arringa, non hanno partecipato al voto, mentre i commissari di Mdp hanno votato contro, così come i rappresentanti di Sinistra italiana. Il no è arrivato anche dalle fila del Movimento Cinque Stelle.
Scotto: “La Finocchiaro copre un imbroglio”
Il voto contrario di Mdp era stato annunciato da Arturo Scotto, che aveva dichiarato: "Mi spiace che la Finocchiaro copra un imbroglio. Dice che non ci sono più i voucher. Falso. Li introducono persino per le imprese sotto i cinque dipendenti. Ovvero la maggioranza del tessuto produttivo di questo Paese. Cambia solo il nome, la sostanza resta la stessa. La smettano di dire bugie". Lo stesso Scotto, dopo il voto, ha detto che ciò che è successo "lede in modo decisivo il rapporto tra noi e il resto della maggioranza" e ha annunciato: "Abbandoniamo i lavori della commissione, non voteremo il mandato al relatore e ci batteremo in Aula per cambiare il testo”.
Si: “Prendono in giro milioni di italiani”
Dura anche la posizione di Sinistra Italiana-Possibile: “Forza Italia e Lega votano a favore dell'emendamento del PD che reintroduce i voucher. Tutti d'accordo nel far passare l'imbroglio che aggiunge un'altra forma di lavoro precario e senza diritti. Berlusconi, Renzi e Salvini tutti insieme nella santa alleanza contro i diritti, i lavoratori, le tutele. Hanno preso in giro milioni di italiani che avevano chiesto di abrogare i voucher.”
Rosato (Pd): “Mdp vuole destabilizzare la maggioranza”
Di larghe intese però non vuole sentir parlare il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, che ha detto che se al Senato non ci saranno i numeri comunque le larghe intese non sono un’opzione: “C’è la costituzione che prevede cosa succede nel caso non ci siano i numeri". E aggiunge: "Mdp è nata dicendo che doveva sostenere in maniera più forte questo governo poi il 40% delle volte ha votato contro il governo su tutti i temi, dal decreto Errani sul terremoto alla politica estera - ha aggiunto - Stanno continuando semplicemente a fare quello che volevano fare, destabilizzare questa maggioranza e puntare a fare una piccola quota di proporzionale per tornare qui la prossima legislatura".
Camusso: “Ricorreremo alla Corte Costituzionale”
"Non c'è dubbio che faremo ricorso alla Corte Costituzionale", ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. "Siamo profondamente sconcertati da un Governo che un mese e mezzo fa aveva abrogato i voucher e che oggi li reintroduce con caratteristiche per alcuni aspetti assolutamente identiche e per altre di maggiore liberalizzazione - ha detto - Mi pare che sia assolutamente evidente che siamo di fronte ad una violazione dell'articolo 75 della Costituzione e un impedimento ai cittadini di votare".