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Finocchiaro: "Emendamento sui voucher rispecchia volontà del governo"

Politica
Anna Finocchiaro in una foto d'archivio

La proposta per la Commissione è in linea con "la volontà dell'esecutivo in materia di regolazione del lavoro occasionale", dice la ministra. Rosato, capogruppo dem: "Pronti a passo indietro". Palazzo Chigi smentisce tensioni. Camusso: se reintrodotti ricorso a Consulta

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"Non esiste nessuna tensione tra il Governo e il Partito democratico. La proposta di emendamento che sarà presentata in Commissione rispecchierà totalmente la volontà dell'esecutivo in materia di regolazione del lavoro occasionale". Lo dichiara la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, intervenendo così sulle presunte tensioni legate al testo dem che vorrebbe colmare il vuoto lasciato dall’abolizione dei buoni lavoro. Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha intanto ribadito: "Se i voucher dovessero essere reintrodotti, come appare in queste ore, abbiamo detto e ribadiamo che noi ricorreremo alla Corte Costituzionale perché si è di fronte a un'evidente lesione della Carta e delle sue regole".

Rosato: "Pronti a ritiro emendamento"

Le parole di Finocchiaro sono arrivate dopo che il presidente dei deputati Dem Ettore Rosato aveva annunciato che il Pd sarebbe pronto a fare un passo indietro sui voucher, se questa fosse la volontà del governo. "Leggo ricostruzioni assurde sul Pd che vuole utilizzare la questione voucher per mettere in difficoltà Gentiloni. Noi difendiamo il nostro premier e abbiamo sempre concordato la linea da seguire. Siamo pronti tuttavia a ritirare l’emendamento se questo è il volere del governo. Non cerchiamo nessun incidente parlamentare avendo sempre parlato il linguaggio della chiarezza. Adesso aspettiamo indicazioni da Palazzo Chigi”, ha fatto sapere Rosato.

La smentita di Palazzo Chigi

Poco prima, ad escludere diversità di vedute con il partito sui voucher, era intervenuto anche Palazzo Chigi: con una nota, aveva smentito “i fantasiosi retroscena apparsi oggi su un quotidiano e ogni riferimento a dubbi del presidente del Consiglio circa la proposta di buoni lavoro per le prestazioni occasionali delle famiglie e delle imprese. Si tratta di strumenti indispensabili per evitare che tali prestazioni si svolgano in nero. Non è certo la reintroduzione dei voucher che il governo aveva abrogato. È diverso lo strumento, è del tutto diversa la platea”. Il riferimento è a un articolo di Repubblica. Secondo la ricostruzione del quotidiano, Gentiloni sarebbe “infastidito dall’attivismo con cui l’ala dura guidata dal segretario (Renzi, ndr) tira incessantemente la corda”. Il giornale, poi, parla di un piano dei renziani per mettere in difficoltà il premier e arrivare ad elezioni anticipate.
Alla nota di Palazzo Chigi ha replicato Susanna Camusso. "Lo strumento è identico ai voucher, ma la platea dei destinatari è più larga - ha detto -. Qualcuno dice che sia una soluzione del tutto diversa da quella dei voucher, ma non è vero. Siamo di fronte a un meccanismo assolutamente analogo che non è un rapporto di lavoro".

Lo strappo con Mdp

Intorno al tema voucher, venti di crisi soffiavano nella maggioranza già da ieri. Il Pd, infatti, vuole inserire nella manovra correttiva, che la prossima settimana sarà votata con la fiducia alla Camera, i nuovi strumenti che andranno a sostituire i voucher: “un libretto famiglia alla francese e un nuovo contratto di lavoro per le prestazioni occasionali per le piccole imprese”, come ha spiegato Rosato. Nonostante la contrarietà di alcune correnti, Renzi sembrava determinato ad andare avanti e a presentare l’emendamento. Così Mdp aveva annunciato lo strappo se i voucher fossero stati reintrodotti in forma diversa. “Usciremo dalla maggioranza”, aveva annunciato il capogruppo Francesco Laforgia. Alla Camera un voto di Mdp contro la fiducia non è determinante, ma al Senato può far cadere il governo (a meno che non ci sia un "soccorso" di Ala). I renziani avevano fatto sapere che il segretario non intendeva cedere ai “ricatti” della sinistra.