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Jobs act, Gentiloni: al via i primi 30mila assegni di ricollocazione

Politica

Il premier, da Avellino, ha fatto sapere che la fase sperimentale partirà con l'invio delle prime lettere, il 10% del totale. I destinatari sono stati individuati tra soggetti che percepiscono da almeno quattro mesi il Naspi (nuova prestazione di assicurazione sociale per l'impiego)

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Il premier Paolo Gentiloni, da Avellino, ha annunciato l'inizio della fase sperimentale dell'assegno di ricollocazione. Lo strumento previsto dal Jobs Act parte con l'invio di 30mila lettere, "il 10% del totale di quelle che verranno spedite a regime", come ha spiegato lo stesso presidente del Consiglio. "A pochi giorni dal quindicesimo anniversario del barbaro assassinio di Marco Biagi - ha affermato il premier - è doveroso ricordare il suo messaggio lungimirante sulle politiche attive del lavoro, che prevedono non solo la tutela dei posti di lavoro ma l'assistenza e l'accompagnamento del lavoratore da parte dello Stato". E ha aggiunto "Estendere gradualmente a tutti le tutele sul lavoro. In questa direzione deve muoversi l'attività dell'Anpal, l'agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro". 

 

I destinatari: chi percepisce il Naspi da almeno quattro mesi - I destinatari dell'assegno di ricollocazione sono stati individuati tra i lavoratori che percepiscono da almeno quattro mesi il Naspi (nuova prestazione di assicurazione sociale per l'impiego). A loro sarà destinato un bonus fino ad un massimo di cinquemila euro per poter usufruire di "assistenza intensiva" alla ricollocazione, in un centro per l'impiego oppure in un'agenzia per il lavoro accreditata.

 

Entro l'estate raggiunti 300mila lavoratori - L'assegno di ricollocamento, entro l'estate "raggiungerà circa 300mila lavoratori", ha spiegato Gentiloni. "Non si sostituisce a forme di sostegno al reddito, ma è una specie di incentivo per il futuro che servirà ad un'impresa che darà un contratto di lavoro e ad avere, a seconda delle qualifiche, un assegno più o meno consistente". Per il premier rimane un punto centrale non solo "quello della tutela dei posti", ma anche quello che prevede di "assistere i lavoratori".