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Pd querela Grillo. La replica: “Responsabile solo dei post che firmo”

Politica

Sotto accusa un post del marzo 2016 in cui si parlava del referendum sulle trivelle e in cui i politici dem venivano definiti “collusi”. L’ex comico si difende declinando la responsabilità sui contenuti non firmati del blog. Il tesoriere Francesco Bonifazi lo attacca su Facebook: “Scrive insulti e poi finge di non sapere chi è stato? Vergognati”

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E' di nuovo scontro tra il Pd e il M5S.  La polemica stavolta ha a che fare con il blog di Grillo e in particolare con un post pubblicato nella primavera scorsa. Tutto inizia con un post sul blog, che spinge il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi a sporgere querela sostenendo che l’ex comico abbia detto “a 400.000 iscritti e diversi milioni di elettori del Pd: ‘Tutti collusi. Tutti complici. Con le mani sporche di petrolio e denaro’”. Poi martedì il caso esplode quando Bonifazi pubblica sul suo profilo una foto della memoria difensiva del comico, che afferma che il leader del Movimento Cinque Stelle non è responsabile di ciò che appare sul blog o sugli account Twitter. La reazione del tesoriere è immediata: “Vergognati”.

 

Il post incriminato - È il 31 marzo 2016 e sul blog di Grillo compare un post intitolato #RenzieBoschiACasa. Mancano due settimane al referendum sulle trivelle e nel testo si legge: “I cittadini vengono prima dei papà banchieri indagati e dei compagni petrolieri. […] Un meccanismo perfetto ai danni dei cittadini. Tutti collusi. Tutti complici. Con le mani sporche di petrolio e denaro. Ora si capisce perché il Pd ed il governo incitano illegalmente all'astensione sul referendum”. Il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi decide di sporgere querela.

 

L’attacco di Bonifazi - Tutto tace fino a ieri, martedì, quando Bonifazi pubblica sul suo profilo Facebook un post che contiene la memoria difensiva di Beppe Grillo, seconda la quale “il comico non è responsabile, né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del dominio, del blog, né degli account Twitter, né dei tweet e non ha alcun potere di direzione né di controllo sul blog, né sugli account Twitter, né sui tweet e tanto meno su ciò che ivi viene postato”. La reazione del tesoriere dem è dura, e viene rilanciata sui social da diversi dirigenti Pd, tra cui Matteo Renzi e Maria Elena Boschi: “Cioè scrive insulti e poi finge di non sapere chi è stato? Una sola parola: vergognati, caro Beppe Grillo. La tua difesa è ridicola, se vuoi parlare a milioni di persone abbine rispetto e assumiti la responsabilità delle cose che dici e scrivi di fronte a loro e di fronte alla legge. Noi andremo fino in fondo”.

 

 

La difesa di Grillo - Lo scambio continua oggi, con un nuovo post di Grillo sul blog: "Il Blog beppegrillo.it è una comunità online di lettori, scrittori e attivisti a cui io ho dato vita e che ospita sia i miei interventi sia quelli di altre persone che gratuitamente offrono contributi per il Blog - scrive l’ex comico - Il pezzo oggetto della querela del Pd era un post non firmato, perciò non direttamente riconducibile al sottoscritto. Nessuno scandalo, nessuna novità. Se non il rosicamento del Pd per aver per il momento perso la causa, cosa che Bonifazi ha scordato di dire”.

 

Bonifazi: “Vigliacco e bugiardo” - E non si fa attendere la risposta di Bonifazi, che di nuovo su Facebook scrive: “VIGLIACCO perché non hai il coraggio di assumerti la responsabilità di quello che scrivi e pensi. BUGIARDO perché non dici la VERITÀ quando affermi che il PD ha perso la causa. Per chi fosse interessato alla vicenda, la VERITÀ è che il processo deve ancora svolgersi. E aggiunge: “E poi perché su Facebook e Twitter hai il bollino dell'autenticità? Perché dici le bugie, caro vecchio Beppe?”.