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Il Lingotto di Renzi 10 anni dopo, per "ripartire"

Politica

Al via la tre giorni che apre ufficialmente la candidatura alle primarie Pd dell’ex premier, che vuol condurre la sua campagna in giro per l'Italia all’insegna dell’hashtag  #incammino. Oltre a esponenti del governo, tra cui Maria Elena Boschi e Pier Carlo Padoan, a Torino per Lingotto 2017 ci saranno anche Massimo Recalcati e il premier maltese Joseph Muscat

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"Lingotto '17. Tornare a casa per ripartire insieme". Inizierà oggi pomeriggio, 10 marzo, a Torino, la tre giorni in cui Matteo Renzi scriverà insieme ai suoi sostenitori il programma per la corsa alla segreteria del Pd. Simbolo dell'iniziativa, un trolley con su incisa la sigla del partito: "Armato di trolley", l’ex premier vuol condurre la sua campagna per l'Italia all’insegna dell’hashtag #incammino, che ricorda l'en marche del candidato indipendente alla presidenza francese Emmanuel Macron. Ci saranno il primo ministro Paolo Gentiloni, Emma Bonino, Massimo Recalcati e diversi esponenti del governo, da Maria Elena Boschi a Dario Franceschini.

 

Dieci anni fa Veltroni - Il richiamo alle origini del Pd è già nello slogan, al ricordo di quando Walter Veltroni proprio lì, a Torino, tenne a battesimo il Partito democratico. L’ex sindaco di Roma però non ci sarà, dal momento che ha deciso di tenersi fuori dalla contesa congressuale. Matteo Renzi è già arrivato, giovedì sera, per un sopralluogo e un saluto ai volontari, e aprirà i lavori oggi pomeriggio per poi chiuderli domenica con un discorso programmatico.

 

Gli ospiti - Ci sarà, probabilmente domenica mattina, il premier Paolo Gentiloni. Tra gli ospiti annunciati anche il premier maltese Joseph Muscat e la radicale Emma Bonino. Presenzieranno il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e diversi esponenti del governo: da Luca Lotti e Maria Elena Boschi, a Dario Franceschini, Marco Minniti e Pier Carlo Padoan. Non solo politici, arriveranno anche intellettuali e imprenditori: hanno confermato la presenza Massimo Recalcati, che in autunno infiammò la Leopolda con un intervento contro le "mummie della sinistra", e il filosofo Biagio De Giovanni, che da poco ha annunciato l'ingresso nel Pd "per sostenere Renzi".

 

Boom di iscritti - I colori scelti per l'evento sono il blu e il rosso: all'interno di un padiglione, ci sarà un rettangolo di 140 metri per 50, alto 10 metri, con la platea ovale e dodici "stanze" che ospiteranno altrettanti workshop. Alle sessioni plenarie di venerdì pomeriggio, sabato e domenica mattina, si alterneranno i gruppi di lavoro tematici: alla vigilia dell'evento si segnala un boom di iscrizioni, con oltre 250 iscritti a tavolo.

 

I temi - I temi annunciati sono dodici: dal partito alla società ai tempi dal populismo, passando per l’Europa e il Mediterraneo. Si parlerà anche di capitale umano, scuola, università e ricerca, lavoro, istituzioni e pubblica amministrazione, welfare e salute, nuova economia e fisco amico, diritti, legalità, giustizia, crescita e Mezzogiorno, cultura, identità e cittadinanza, città e territori.

 

Orfini: “Contro Renzi campagna violentissima” - Niente a che vedere con i toni "scanzonati e gioiosi" della Leopolda, fa sapere Matteo Renzi: il Lingotto sarà un momento di "riflessione e dialogo". E di “campagna violentissima” contro l’ex segretario del Pd ha parlato Matteo Orfini, reggente del partito nella fase congressuale, che su Facebook scrive: "Questo è un Paese bloccato da mille piccole e grandi rendite di posizione che producono ingiustizie e diseguaglianze. La sinistra ha senso se le combatte: ridistribuire potere e ricchezza a chi ne ha di meno. Che è anche il modo più serio per sconfiggere i populismi e rafforzare la democrazia. In questi anni, pur tra tanti limiti, Renzi ha dimostrato coraggio nel tentare di sciogliere questi nodi". E aggiunge: “Non è un caso che oggi si ritrovi buona parte dell'establishment contro e che sia sottoposto a una campagna violentissima che non mira a colpire solo lui, ma che ha l'obiettivo di destrutturare il Pd. Perché un partito autonomo da quei poteri fa paura. Ma di un partito così il Paese ha un gran bisogno”.