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Rschio scissione Pd, Franceschini: "Ci sono margini per trattativa"

Politica
Renzi e Delrio in una foto di archivio

Domani l’assemblea che dovrà convocare il congresso. Renzi intanto sente Emiliano e tenta di ricucire. Delrio dopo il fuorionda: “Per Matteo sono come un fratello maggiore, sia più flessibile”

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Davanti al baratro, il Pd si ferma per provare a non precipitare nella scissione. E agli appelli, ai tentativi di mediazione, si aggiungono i contatti di Matteo Renzi, che sente i tre esponenti della minoranza Dem candidati al congresso: Enrico Rossi, Michele Emiliano e Roberto Speranza. Ci sono ancora 24 ore prima dell'assemblea di domenica che dovrà convocare il congresso: si tenta fino all'ultimo di ricucire. 
In questo senso si inseriscono le parole di Dario Franceschini, secondo il quale "ci sono i margini per una trattativa". “Dipende dalla volontà delle persone - sostiene il ministro dei Beni Culturali - e soprattutto dobbiamo sapere che il Pd non è proprietà di alcuni capi che litigano tra di loro. Il Pd è di alcuni milioni di persone che ci hanno creduto, che ci credono e che non vogliono questa divisione".

Il fuorionda di Delrio - Ma tra i renziani c'è chi è convinto che una parte della minoranza abbia già rotto. E di certo non aiuta il fuorionda di una chiacchierata del ministro Graziano Delrio con il collega Michele Meta: "Con Renzi si è litigato di brutto. Non ha fatto nemmeno una telefonata. Poi ci sono anche dentro i renziani che valutano positivo se diminuiscono i posti da distribuire".



Il ministro: "Per Renzi sono fratello maggiore"
- E in un’intervista a Repubblica è proprio Delrio a cercare di ridimensionare il suo sfogo: "Sono per Matteo un fratello maggiore, e come i fratelli maggiori ho il dovere di dirgli quello che ritengo serva, che io penso sia meglio fare. I fratelli maggiori devono essere sinceri, non certo adulare, soprattutto in un momento così difficile".  

"Segretario sia più flessibile" - "Ho detto a Matteo: ‘Devi togliere ogni alibi per evitare la rottura nel partito’". Nonostante lo sfogo nel fuorionda il ministro delle Infrastrutture spiega: "con Matteo sono d'accordo. Ne comprendo i sentimenti dopo gli attacchi, la messa in discussione, il logoramento a cui si cerca di sottoporlo. Diciamo che ha tutti i diritti a essere amareggiato. Penso a Emiliano?". "Il presidente della Regione Puglia dice cose pesanti, ad esempio che Renzi e i renziani sono i trivellatori, siamo a disposizione dei banchieri... ma roba da matti". Secondo Delrio "Il segretario ha la responsabilità dell'unità del Pd e deve sempre tenerlo presente. Quindi ne avevamo discusso. E anche piuttosto animatamente, diciamo. Gli ho chiesto di essere flessibile, il più possibile in questa fase, in ballo c'è il futuro dell'Italia e del Pd".