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Jobs Act, Camusso annuncia: "Valutiamo ricorso a Corte Ue"

Politica

Il segretario della Cgil difende il referendum che era stato proposto dal sindacato: "Intendiamo continuare la nostra battaglia"

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La reazione più dura alla bocciatura della Consulta, che ha dichiarato inammissibile il referendum sull’articolo 18 proposto dalla Cgil, arriva da Susanna Camusso. Il segretario generale non ha usato mezzi termini e, nel corso di una conferenza stampa, ha detto: "La battaglia continua".

 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/art18?src=hash">#art18</a> Per noi è inaccettabile che un comportamento illegittimo dell&#39;azienda non venga sanzionato. Ricorreremo alla Corte Ue <a href="https://twitter.com/hashtag/Referendum?src=hash">#Referendum</a> <a href="https://t.co/L0KU4dnH7C">pic.twitter.com/L0KU4dnH7C</a>&mdash; CGIL Nazionale (@cgilnazionale) <a href="https://twitter.com/cgilnazionale/status/819201547615748096">11 gennaio 2017</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

 

La reazione dei promotori del referendum – “Chiederemo al governo tutti i giorni di fissare la data in cui si vota” ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nel corso della conferenza stampa dopo il no della Corte Costituzionale al referendum abrogativo sulle modifiche all'articolo 18 introdotte con il Jobs act e il via libera ai quesiti su voucher e appalti. "Valuteremo, per la parte che riguarda l'articolo 18, se ricorrere alla Corte Europea per ripristinare i diritti"

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/referendum?src=hash">#referendum</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/art18?src=hash">#art18</a> Siamo convinti che la battaglia per i diritti dei lavoratori vada portata avanti. C&#39;è la proposta di legge sulla Carta <a href="https://t.co/lwRJerlHF2">pic.twitter.com/lwRJerlHF2</a>&mdash; CGIL Nazionale (@cgilnazionale) <a href="https://twitter.com/cgilnazionale/status/819193575703543813">11 gennaio 2017</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

 

“È una sentenza politica” – Annuncia un “presidio a oltranza” per il voto e la democrazia il segretario della Lega Nord Matteo Salvini. “Dalla Consulta sentenza politica, gradita ai poteri forti e al governo come quando bocciò il referendum sulla legge Fornero. Temendo una simile scelta anche sulla legge elettorale il prossimo 24 gennaio, preannunciamo un presidio a oltranza per il voto e la democrazia sotto la sede della Consulta”. Interviene anche il M5S che, attraverso il deputato Danilo Toninelli, avverte: "Non commento il no della Consulta a referendum su art. 18, ma il governo non canti vittoria: il Jobs act è veleno per economia e lo aboliremo". (Jobs Act, com'è e come funziona). 

 

La soddisfazione del Pd – A commentare la bocciatura del referendum sull’articolo 18 da parte della Consulta della Consulta, per il Partito Democratico, è il vicesegretario Lorenzo Guerini: "Prendiamo atto con rispetto e grande soddisfazione del pronunciamento della Corte Costituzionale sui quesiti referendari – ha detto - Ciò consente di proseguire, senza cesure, il percorso di riforma del mercato del lavoro, per migliorarne le condizioni nei confronti dei lavoratori rendendolo, nel contempo, più efficiente".