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Migranti, M5S: "No a Cie in ogni regione. Via gli irregolari"

Politica

Dal suo blog, Grillo ha fatto sapere che la soluzione proposta dal Viminale dopo il caso di Cona rallenterebbe l'espulsione degli immigrati che non sono regolari e alimenterebbe l'azione delle mafie

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Beppe Grillo non condivide la linea adottata dal Viminale sull’accoglienza ai migranti. Dal suo blog, il leader del Movimento 5 Stelle ha fatto sapere di essere contrario all’apertura di un Cie (centro identificazione e espulsione) in ogni Regione, come proposto dal ministro dell’Interno Minniti. Questa soluzione, per Grillo, “rallenterebbe solo le espulsioni degli immigrati regolari e non farebbe altro che alimentare sprechi, irregolarità e mafie”. Inoltre il leader del Movimento ha ricordato che i migranti irregolari, "come certificato dalla stessa Ue, sono l’80% di chi è giunto in Italia negli ultimi anni" e che in assenza di accordi bilaterali il nostro Paese "ne può espellere solo poche migliaia degli otre 75mila che risiedono sul nostro territorio". 

 

Il caso di Cona e gli incontri di Minniti - Le dichiarazioni di Grillo arrivano a un giorno di distanza dalla rivolta nel centro di prima accoglienza di Cona, in provincia di Venezia, scoppiata dopo che una ragazza ivoriana era stata trovata morta all’interno della struttura. Dopo le proteste, il ministro dell’Interno ha deciso di trasferire cento migranti in strutture analoghe in Emilia Romagna e le operazioni si sono concluse senza nessuna protesta. Minniti, intanto, è volato a Tunisi e poi a Malta per parlare di sicurezza, immigrazione e terrorismo. In Tunisia, Minniti ha incontrato il suo omologo, Hadi Majdoub, con il quale si è concentrato sugli obiettivi comuni dei due Paesi: lotta al terrorismo all’emigrazione clandestina. Il ministro è poi partito per La Valletta, dove ha incontrato l’omologo Carmen Abela e dove il dialogo si è concentrato sulle strategie per rafforzare la sicurezza interna dell’Unione europea. Nelle intenzioni di Minniti c’è anche quella di un futuro viaggio a Tripoli, in Libia, per rafforzare i rapporti con i Paesi d’origine dei migranti.

 

Le reazioni - Oltre a quella di Grillo, sono state molte le reazioni dopo i fatti di Cona. Giorgia Meloni ha detto che “per Fratelli d’Italia quel centro va chiuso domani mattina”. Contraria ad aprire un Cie in ogni regione è anche la Caritas che, attraverso il suo responsabile per l’immigrazione, ha fatto sapere di giudicare “negativamente” la proposta perché quei centri sono “costosi e inefficaci”. Anche il ministro degli Esteri Angelino Alfano si è espresso sulla questione e ha garantito di essere al lavoro “per concludere accordi che diminuiscano gli arrivi impedendo le partenze. C’è un triangolo di Paesi fondamentali: il Niger, con cui siamo vicini a chiudere un accordo, la Tunisia e la Libia”.