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Palermo, morì per una garza dimenticata durante intervento: 1,5 mln di euro alla famiglia

Sicilia

L'uomo morì nel 2016 a causa delle conseguenze di un intervento chirurgico eseguito nel 2003 in una clinica di Palermo, quando i medici avevano "dimenticato" una garza nel suo torace. Ora la stessa struttura ospedaliera è stata condannata al pagamento dell'ingente somma agli eredi

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Era morto a 76 anni a causa delle conseguenze di un intervento chirurgico nel quale i medici avevano "dimenticato" una garza nel suo torace. Ora la struttura ospedaliera nella quale l’uomo era stato operato è stata condannata a pagare quasi un milione e mezzo di euro ai famigliari, oltre alle spese legali per la condotta negligente dei sanitari. A stabilirlo un'ordinanza della giudice del tribunale di Palermo, Angela Notaro, che ha accolto le istanze presentate dagli avvocati degli eredi del 76enne, originario di San Fratello (Me) e operato il 13 novembre del 2003 nel "Maria Eleonora Hospital srl" di Palermo. La morte, invece, risale al 4 agosto del 2016.

La ricostruzione della vicenda

Secondo quanto ricostruito, l'uomo aveva portato nel torace per 13 anni la garza e il filo radiopaco utilizzati per l'intervento del 2003, senza che nessuno si accorgesse di questa anomalia. La presenza del corpo estraneo, in base a quanto stabilito dal perito coinvolto nel processo, determinò la formazione di "una voluminosa massa nella gabbia toracica del diametro di circa 15 centimetri che provocò scompensi cardiocircolatori nel paziente già affetto da altre patologie preesistenti all'intervento, che provocò la morte". Per tutto questo tempo, era emerso, la "massa" era stata curata come una cisti da echinococco e soltanto con la riapertura dello sterno, eseguita presso l'ospedale Papardo di Messina il 2 agosto del 2016, si era potuto constatare che si trattava, invece, di un corpo estraneo praticamente "abbandonato" nel torace del paziente. La giudice Notaro, dunque, ha ritenuto che la società Maria Eleonora Hospital sia responsabile del danno. L'ordinanza è stata depositata il 10 gennaio al Tribunale civile di Palermo, ed è già esecutiva mentre la società condannata potrà presentare appello entro 30 giorni.  

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