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Agrigento, falsi documenti per permessi soggiorno a migranti: arresti

Sicilia

Le accuse sono di associazione per delinquere e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. A capo dell'organizzazione c'era un ragioniere, ora in carcere

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Fornivano documenti falsificati per fare ottenere, illegalmente, dei permessi di soggiorno. Quattro persone sono state arrestate dalla Guardia di finanza di Agrigento per associazione per delinquere e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Altre quattro sono invece indagate. Nell'ambito dell'operazione "Illegal stay" sono stati condotti in carcere un ragioniere, titolare di uno studio professionale di consulenza contabile e fiscale e responsabile di alcuni noti patronati di Agrigento, accusato di essere il capo e il promotore dell'organizzazione, e due cittadini senegalesi. Un imprenditore è stato invece posto agli arresti domiciliari con l'obbligo del braccialetto elettronico. I militari hanno eseguito diverse perquisizioni presso abitazioni e studi di consulenza e hanno acquisito documentazione ritenuta utile alla prosecuzione delle indagini. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal gip di Palermo, su richiesta della procura del capoluogo siciliano.

L’operazione

 Secondo l'accusa, il ragioniere avrebbe predisposto le dichiarazioni fiscali e i bilanci d'esercizio delle ditte individuali degli stranieri richiedenti il permesso di soggiorno con dati falsi, dando loro direttive e indicazioni sulle modalità di compilazione postuma delle ricevute e degli scontrini fiscali e delle fatture d'acquisto, per farli coincidere con i dati relativi ai costi d'acquisto e ai ricavi di vendita riportati nei bilanci e nelle dichiarazioni fiscali falsificate. Sempre il professionista avrebbe indicato ai cittadini extracomunitari i nominativi dei soggetti compiacenti. disponibili a rilasciare loro fatture false per operazioni inesistenti. I cittadini senegalesi avrebbero svolto il ruolo di intermediari con appartenenti alla loro comunità dell'Agrigentino. Uno si sarebbe anche offerto di sottoscrivere fittizi contratti di locazione. All'imprenditore è invece contestato l'essersi prestato ad emettere, dietro indicazione del ragioniere, fatture false. Le indagini, sviluppate dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria di Agrigento in stretta sinergia e collaborazione con l'Ufficio Immigrazione della Questura di Agrigento, si sono avvalse dell'ausilio fornito dalle banche dati informatizzate in uso alla Guardia di finanza e di d'intercettazioni.