Il giudice ha sostituito gli arresti domiciliari con la misura interdittiva di sospensione dell'esercizio del pubblico ufficio di amministratore giudiziario per il periodo di nove mesi
Il gip del Tribunale di Palermo Cristina Lo Bue ha revocato gli arresti domiciliari per A. L. M., il commercialista e amministratore giudiziario arrestato dalla Guardia di finanza con l'accusa di estorsione aggravata. Il giudice ha sostituito gli arresti domiciliari con la misura interdittiva di sospensione dell'esercizio del pubblico ufficio di amministratore giudiziario, anche in qualità di coadiutore per il periodo di nove mesi.
Le parole dei legali
L'uomo durante l'interrogatorio aveva respinto le accuse. "Il nostro assistito nel corso di un interrogatorio di tre ore ha spiegato quali fossero le reali ragioni sottese a quei pagamenti, escludendo assolutamente che si trattasse di pizzo o di richieste illecite ma spiegando che si trattava di compensi professionali - spiega la difesa - Abbiamo prodotto alcuni documenti e soprattutto alcune investigazioni difensive". L'uomo nel corso dell'interrogatorio ha spiegato di essere amareggiato e deluso per le accuse nei suoi confronti da persone che riteneva sue amiche e colleghi di lavoro. L'unica sua colpa, sostiene l'indagato, sarebbe quella di non aver emesso una fattura in relazione all'attività lavorativa svolta.