Secondo l'accusa, gli indagati si erano impadroniti di un intero quartiere utilizzandolo come base operativa per l'attività di spaccio di cocaina, hashish e marijuana
Una piazza di spaccio è stata disarticolata all'alba dai carabinieri a Ribera, nell'Agrigentino. I militari hanno eseguito 11 misure cautelari, compresi sei arresti, emessi dal Gip di Sciacca, su richiesta della locale Procura, nei confronti di cittadini tunisini, senza fissa dimora, di età compresa tra i 23 e i 38 anni.
Secondo l'accusa, gli indagati si erano impadroniti di alcune case abusive e disabitate della città utilizzandole come base operativa per l'attività di spaccio di cocaina, hashish e marijuana, consegnando durante il lockdown stupefacenti anche a domicilio.
Le indagini
Circa 200 le cessioni che sono state documentate dai militari dell'Arma di Favara, anche a minori di 14 anni, nell'ambito dell'inchiesta denominata "Drive in". Cessioni che sono state documentate grazie ai servizi di osservazione e all'utilizzo delle telecamere piazzate in luoghi nascosti. Trenta i giovani segnalati, durante l'attività d'indagine, alla Prefettura quali consumatori abituali. Uno dei ricercati è stato fermato in mattinata a Caserta, sempre dai carabinieri, dove nel frattempo si era recato. Durante l'operazione è stata sequestrata cocaina nella disponibilità degli indagati, che era stata occultata all'interno di uno degli appartamenti abbandonati, e vari monili e preziosi in oro correlati all'attività delittuosa.
Le parole del prefetto
"La brillante operazione condotta dall'Arma dei carabinieri in territorio di Ribera costituisce una importante risposta dello Stato ad un territorio caratterizzato da significativi e reiterati episodi spaccio di sostanze stupefacenti", ha detto il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa. "Mi rivolgo ai cittadini - è l'appello del prefetto - . Abbiate sempre fiducia nello Stato e nelle sue istituzioni".
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