Secondo gli agenti del locale commissariato di polizia, nonostante le decine di segnalazioni sulla presenza di cani randagi, piuttosto aggressivi, nella zona compresa tra l'istituto scolastico Fornaciari, l'ospedale Trigona e contrada Passo Abate, il dirigente non avrebbe esercitato alcuna attività. Le accuse sono di abuso d’ufficio per lui e omissione d’atti d’ufficio per entrambi i denunciati
Un dirigente del Comune di Noto di 58 anni, ed un 43enne, gestore di un rifugio per cani, in contrada Volpiglia, nel Siracusano, sono stati denunciati dalla polizia rispettivamente per omissione di atti d'ufficio ed abuso d'ufficio e il secondo per omissione di atti d'ufficio.
La vicenda
Secondo gli agenti del locale commissariato di polizia, diretti dal dirigente Paolo Arena, nonostante le decine di segnalazioni sulla presenza di cani randagi, piuttosto aggressivi, nella zona compresa tra l'istituto scolastico Fornaciari, l'ospedale Trigona e contrada Passo Abate, con il pericolo per l'incolumità dei bambini della scuola per via di diverse aggressioni, il dirigente non avrebbe esercitato alcuna attività. I cani, inizialmente una quarantina, non essendo sterilizzati, sono aumentati di numero. Lo stesso commissariato aveva presentato numerose segnalazioni in merito.
I controlli
Durante i controlli, la polizia ha verificato, grazie al personale veterinario dell'Asp di Siracusa, che i cani non avevano i microchip per la loro identificazione. Il titolare della ditta di accalappiamento dei cani randagi e di gestione del Rifugio sanitario comunale, espletava l'incarico "per conto del Comune di Noto, pur non avendo i requisiti di legge previsti". Il dirigente avrebbe quindi "procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale a persona priva dei requisiti di legge per svolgere le mansioni di gestore del canile e dell'accalappiamento dei cani". Sarebbe emerso inoltre che le condizioni igienico sanitarie al canile erano pessime.