Altre sette persone sono indagate. Sono accusati, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta, falso in attestazioni e relazioni e autoriciclaggio
A Gela la guardia di finanza ha arrestato un imprenditore ed eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di altri sette indagati. Sono accusati, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta, falso in attestazioni e relazioni e autoriciclaggio. Nell'ambito della stessa operazione è in corso il sequestro preventivo di una società con sede operativa a Gela e altri beni il cui valore complessivo è stimato dagli investigatori in circa tre milioni di euro.
Le indagini
Dalle indagini dele Fiamme gialle sarebbero emerse "condotte distrattive perpetrate dall'amministratore delegato già a partire dal 2012, per oltre due milioni di euro (somma di denaro anch'essa oggetto di sequestro preventivo), nonché del complesso aziendale della società fallita, gravata da una rilevante esposizione debitoria pari a circa cinque milioni di euro, conducendola alla decozione e trasferendone l'operatività sana in una nuova società operante nello stesso settore". La condotta illecita, che secondo la Procura di Gela sarebbe stata ideata dall'imprenditore arrestato, sarebbe avvenuta "in concorso con il liquidatore della società fallita e con l'amministratore unico e legale rappresentante della nuova società". Le indagini della Guardia di finanza hanno fatto emerge presunte responsabilità a carico dei componenti del collegio sindacale della società fallita che, accusa la Procura di Gela, "hanno omesso di esercitare gli obbligatori doveri di vigilanza e controllo sull'amministrazione della società, così concorrendo nelle condotte distrattive contestate".
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