La guardia di finanza ha eseguito anche un decreto di sequestro preventivo di beni nei confronti delle persone coinvolte. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di truffa ai danni dello Stato
Dalle prime ore di questa mattina è in corso una vasta operazione della guardia di finanza di Agrigento, coordinata dalla procura della Repubblica. I militari, su delega del procuratore aggiunto Salvatore Vella e della sostituta procuratrice Elania Manno, hanno eseguito un'ordinanza applicativa di misure coercitive - obbligo di firma e divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione - e un decreto di sequestro preventivo di beni del valore di oltre un milione e 350mila euro, emesso dal gip del tribunale di Agrigento, nei confronti di sei persone coinvolte nella gestione di un ente che si occupa di accoglienza di migranti richiedenti asilo. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di una pluralità di truffe ai danni dello Stato, realiizzate nell’ambito della gestione di un Ente, che, in partenariato con numerosi Comuni della provincia, si occupa di accoglienza e ospitalità di soggetti extracomunitari richiedenti asilo.
Gli indagati
Gli indagati coinvolti, a vario titolo, nella gestione amministrativa, contabile ed operativa della nota associazione di promozione sociale "Omnia Accademy" con sede a Favara, sono accusati di aver fraudolentemente ottenuto contributi e finanziamenti pubblici per oltre un milione e 350mila euro, pari alla somma delle rette giornalmente ottenute per l’accoglienza di migranti fittiziamente presenti nelle varie strutture gestite dall’associazione, alle spese fittiziamente sostenute ed illecitamente fatturate ai danni dei vari enti locali preposti all’erogazione dei contributi, nell’ambito dei progetti Sprar (Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). I provvedimenti cautelari in esecuzione sono stati richiesti ed ottenuti al fine impedire ulteriori condotte truffaldine da parte degli indagati, cui viene inibita la possibilità di contrarre con la Pubblica Amministrazione ed imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L'operazione
Le indagini di polizia economico-finanziaria affidate agli investigatori della guardia di finanza di Agrigento hanno permesso di dimostrare che i responsabili della "Omnia Accademy", nel corso degli anni, hanno reiteratamente sottoscritto e presentato false dichiarazioni circa l’effettiva presenza degli ospiti nei vari centri di accoglienza gestiti dall’associazione, false rendicontazioni e attestazioni di spesa - documentate da fatture per operazioni inesistenti per oltre un milione di euro-, omettendo anche di comunicare l’allontanamento dei migranti dai propri centri di accoglienza. Nel corso dell’operazione sono stati individuati e sottoposti a vincolo cautelare dalla guardia di finanza decine di conti e rapporti bancari e finanziari riconducibili agli indagati, dieci unità immobiliari, tra cui due lussuose ville nel territorio agrigentino, e altri beni registrati, che in caso di condanna, sono suscettibili di confisca a ristoro del danno economico patito dall’Erario pubblico.
Gdf e Procura: "Immigrazione può creare fenomeni criminali"
"L'immigrazione è un fenomeno complesso in cui si intrecciano una serie di fenomeni criminali che partono dallo sfruttamento dei migranti che arrivano in Italia, abbiamo anche frange con pericolo di terrorismo. A gennaio abbiamo fermato un immigrato che si era prestato a far espatriare in Tunisia un presunto terrorista, ricercato in Germania per un tentato omicidio. Quando i migranti arrivano sulla terraferma si creano dei fenomeni criminali legati all'accoglienza, per sfruttare le risorse messe a disposizione". Lo hanno detto il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, e il colonnello della Guardia di finanza Rocco Lopane durante la conferenza stampa svoltasi in Procura.
I pm: "False fatture per acqua e scarpe di marca"
"La Omnia gestiva il maggior numero di richiedenti asilo politico in provincia. Il suo fatturato è passato, dal 2013 al 2014, da un milione e mezzo di euro l'anno a 5 milioni. Era una associazione culturale, non era neanche una onlus". Lo ha spiegato, durante la conferenza stampa, il procuratore aggiunto Salvatore Vella che insieme al pm Elenia Manno ha coordinato l'inchiesta. "L'indagine nasce - ha aggiunto Vella - da un controllo dell'ufficio Immigrazione della Questura perché risultavano dei richiedenti asilo, che erano stati arrestati, ospiti dei centri di Agrigento e sembrava che firmassero giornalmente i registri per il poket money. Ma in realtà così non era perché erano in carcere da tutt'altra parte d'Italia". La Guardia di finanza ha scoperto false fatturazioni per acquisto di acqua minerale. "Facendo un calcolo dell'acqua acquistata risultava che la Omnia Academy dava ad ogni migrante - ha spiegato il procuratore aggiunto - 15 litri al giorno di acqua minerale a testa. Così come sono state riscontrate fatture per acquisto di scarpe di marca, da 150 euro al paio, da dare ai migranti".