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Migranti, tre sbrachi a Lampedusa: oltre 1.400 ospiti all'hotspot

Sicilia

Nella notte sono arrivate 248 persone. Dal centro di accoglienza proseguono i trasferimenti verso la nave quarantena Rhapsody che è ormeggiata a Cala Pisana

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Tre sbarchi, per un totale di 248 migranti di varie nazionalità, si sono verificati la scorsa notte a Lampedusa (Agrigento). Dall'hotspot di contrada Imbriacola, dove all'alba si è arrivati al totale di 1.413 ospiti, proseguono i trasferimenti verso la nave quarantena Rhapsody che è ormeggiata a Cala Pisana. (GLI AGGIORNAMENTI)

Gli sbarchi a Lampedusa

Il primo gommone, con a bordo 80 migranti fra cui 14 donne e 3 minori, poco dopo la mezzanotte, è arrivato direttamente al molo commerciale. A bloccare i migranti sono stati i finanzieri della tenenza di Lampedusa. All'alba, a Cala Palme, sono stati intercettati 14 tunisini fra cui 4 minori. Le Fiamme gialle hanno sequestrato anche il barchino di 5 metri. Poco dopo, a 3 miglia da Lampedusa, è stato avvistato da una motovedetta della Guardia di finanza un barcone di 14 metri con a bordo 156 migranti di varie varie nazionalità. Dopo questo sbarco, essendo stati già trasferiti 40 dei migranti arrivati sull'isola negli scorsi giorni, nella struttura d'accoglienza c'erano 1.373 persone.

A Lampedusa 2.430 arrivi in 6 giorni

Sono 2.430 i migranti che nei primi sei giorni d'inizio novembre sono giunti a Lampedusa. In poco meno di una settimana si sono registrati diversi sbarchi e approdi direttamente sulla terraferma, come accaduto a luglio e agosto. Nello stesso arco temporale, con il coordinamento della Prefettura di Agrigento, le forze dell'ordine sono riuscite a trasferire dall'hotspot di contrada Imbriacola 1.221 persone che sono state imbarcate sulle navi quarantena o spostate in centri d'accoglienza della Sicilia. Ieri sera, all'hotspot si contavano 1.209 ospiti: uomini, donne e bambini che non appena riceveranno l'esito del tampone rapido per il Covid e verranno identificati potranno essere spostati. Al lavoro non soltanto i soccorritori, ma anche medici e personale sanitario che si occupano di sottoporre a tampone i migranti e i poliziotti che effettuano il fotosegnalamento e il rilievo delle impronte digitali per identificare chi arriva.