La giovane era stata arrestata lo scorso 7 luglio scorso dai carabinieri con l'accusa di maltrattamenti in famiglia, estorsione, furto in abitazione ed uso indebito di carta di credito
Ha vessato i suoi genitori fino a costringerli ad abbandonare l'abitazione dove vivevano a Viagrande, nel Catanese, dopo che l'avevano accolta in casa per farle scontare gli arresti domiciliari ma, dato l'accaduto, il Gip ha deciso di inasprire la misura cautelare, ordinando il suo trasferimento in carcere. Protagonista della vicenda è una donna di 23 anni, arrestata il 7 luglio scorso dai carabinieri con l'accusa di maltrattamenti in famiglia, estorsione, furto in abitazione ed uso indebito di carta di credito.
La vicenda
Le indagini dei militari, coordinate dalla Procura etnea, avevano fatto emergere continue violenze fisiche e psicologiche commesse dalla giovane nei confronti della figlioletta di due anni. In particolare la 23enne, madre anche di un'altra bambina di 5 anni, nonché di un maschietto di 2 mesi, pur abitando in casa dei genitori del compagno, avrebbe fatto uso di sostanze stupefacenti chiedendo continuamente denaro per l'acquisto della droga. La donna, a seguito del provvedimento restrittivo che per sei mesi le sospendeva anche la responsabilità genitoriale, ha usufruito della possibilità di vivere nell'abitazione dei genitori invece che in carcere. Ma anche questo tentativo è stato vanificato dal comportamento dell'indagata, che ha costretto i genitori ad abbandonare la loro casa e a presentare un esposto ai carabinieri poi sfociato nel nuovo provvedimento della magistratura.