Una piccola imbarcazione con una dozzina di migranti è entrata nel porto di Lampedusa, mentre nella notte altre due sono approdate sull'isola. Dalla struttura d'accoglienza di contrada Imbriacola sono pronti a partire per essere trasferite 100 persone
Una piccola imbarcazione con una dozzina di migranti è entrata nel porto di Lampedusa, al momento il barchino è fermo e le persone a bordo, tutti uomini, sono stremate. Nella notte, invece, altre due piccole imbarcazioni, con a bordo circa una ventina di persone, sono approdate direttamente sull'isola. (GLI AGGIORNAMENTI)
I trasferimenti dall'hotspot
I gruppi, dopo i primi controlli sanitari, sono stati trasferiti all'hotspot dell'isola dove stanotte sono rimasti in 780. Dalla struttura d'accoglienza di contrada Imbriacola sono pronti a partire per essere trasferiti in altre strutture 100 migranti che verranno imbarcati sul traghetto di linea che giungerà in serata a Porto Empedocle. All'hotspot, dopo i 3 nuovi sbarchi, resteranno in 712.
Martello: “Hotspot stracolmo”
Ieri il sindaco di Lampedusa aveva annunciato che l'hotspot sarebbe stato "chiuso perché all'interno ci sono un migliaio di persone", un numero dieci volte maggiore rispetto alla capienza prevista dalla struttura. "I prossimi che arriveranno dovranno stare sul molo", aveva detto Totò Martello lanciando un appello affinché fosse svuotato il Centro "stracolmo".
Migranti senza mascherine nell’hotspot
Dopo gli ultimi sbarchi, alcuni operatori sanitari sono entrati nell'hotspot per eseguire i tamponi ai nuovi arrivati, ma all'interno della struttura, negli spazi esterni, la maggior parte dei migranti non indossa la mascherine fornite in dotazione senza rispettare il distanziamento sociale. Sono le immagini descritte da chi, dall'esterno, ha avuto la possibilità di osservare cosa succede negli spazi all'aperto del centro di contrada Imbriacola, ormai al collasso. Ed è soprattutto per questo che si creano inevitabili punti di assembramento. Molti ospiti della struttura passeggiano e si riuniscono in gruppo, all'interno del slargo all'aperto, senza rispettare il distanziamento sociale. Rigorose, invece, le misure di protezione osservate dagli operatori giunti per eseguire i tamponi.
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