A eseguire il provvedimento di primo grado gli agenti della divisione anticrimine della questura di Palermo, che hanno apposto i sigilli a centinaia di immobili in provincia di Trapani e di Palermo riconducibili ad Andrea Impastato, 72 anni di Cinisi
Sono stati confiscati beni per circa 150 milioni di euro a un prestanome dei boss Bernardo Provenzano (deceduto il 13 luglio 2016) e Salvatore Lo Piccolo. A eseguire il provvedimento di primo grado gli agenti della divisione anticrimine della questura di Palermo, che hanno apposto i sigilli a centinaia di immobili in provincia di Trapani e di Palermo riconducibili ad Andrea Impastato, 72 anni di Cinisi, arrestato nel 2002 per mafia e ritenuto un prestanome dei due boss. Un fratello di Impastato, Luigi, 65 anni, venne assassinato a Palermo il 22 settembre 1981, agli inizi della guerra di mafia finita con il predominio dei corleonesi.
L'arresto del 2002
Andrea Impastato era stato arrestato il 2 ottobre 2002 per associazione mafiosa nell'ambito dell'inchiesta su Pino Lipari, finito in manette il 24 gennaio 2002 e condannato in quanto consulente finanziario di Provenzano. Dall'esame del materiale informatico sequestrato a casa di Lipari è emerso che Impastato era stato indicato da Provenzano come amministratore delle ricchezze dei boss. Le successive indagini hanno portato a far emergere una serie di contatti, sia personali che economici, di Impastato con numerosi personaggi di spicco di Cosa nostra, come Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo.
Il patrimonio confiscato
Il patrimonio confiscato comprende aziende edili e di estrazione di materiale da cava, complessi industriali, capannoni, terreni, beni mobili, conti correnti, depositi e titoli, e un complesso turistico-residenziale a San Vito Lo Capo, località del Trapanese, costituito da numerosi appartamenti e alcune villette. I provvedimenti di confisca sono stati disposti dai giudici del tribunale di Palermo.