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Catania, minacciarono giornaliste: rinviato il processo per i due cantanti neomelodici

Sicilia
Il tribunale di Catania (ANSA)

La prima udienza si svolgerà il prossimo 27 gennaio. Gli imputati, Vincenzo ‘Niko’ Pandetta e Filippo Zuccaro (in arte Andrea Zeta), avevano insultato pesantemente le croniste sui social network

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È stato rinviato al prossimo 27 gennaio il processo presso il tribunale di Catania nei confronti dei cantanti neomelodici Vincenzo ‘Niko’ Pandetta, nipote del boss Salvatore Cappello, e Filippo Zuccaro, in arte Andrea Zeta e figlio del capoclan ergastolano Maurizio. La prima udienza era prevista nella giornata odierna. I due sono imputati per diffamazione e minacce ne confronti di due giornaliste della testata online MeridioNews, che sono state insultate pesantemente sui social network.

L’inchiesta della procura

Al centro dell’indagine della procura etnea c’è la reazione sul web dei due uomini a un'inchiesta delle croniste sugli artisti neomelodici e sui rapporti di parentela di alcuni di loro con pregiudicati per reati di stampo mafioso. Il servizio era stato realizzato da Luisa Santangelo e convalidato dalla direttrice Claudia Maria Campese.

Le minacce dei cantanti

Secondo quanto riportato dalla procura distrettuale di Catania nel decreto di citazione a giudizio, Pandetta avrebbe insultato Luisa Santangelo e Claudia Maria Campese con frasi fortemente ingiuriose come "m...e e carogne, avete infangato il cognome e non avete chiesto il permesso", "siete una m...a di giornale, nessuno vi segue... giornale di schifo". Sono state contestate anche le minacce per espressioni come "vi farò passare dei guai, dei brutti momenti...", oppure "ora vi prenderete tutte le vostre responsabilità per quello che scrivete... ci spacchiamo la testa..." e anche "non è una minaccia ma uno sputo in faccia te lo darei senza nessun problema e potete denunciarmi m...e che siete, vi auguro il peggio nella vita e sperate che non ti incontro mai...".